sabato 21 dicembre 2013

ECCO PERCHE SI PROTEGGONO E SI FANNO ENTRARE

Il business dei clandestini vale 600 milioni di euro l’anno per le solite cooperative

 

clandestini gommone
Il giro d’affari che ruota intorno ai centri di accoglienza per gli immigrati ha cifre da capogiro. A Lampedusa il Cie è gestito da anni dalla cooperativa “LampedusaAccoglienza”, i cui responsabili sono appena stati destituiti dopo lo scandalo mondiale del filmato che ha fatto il giro del mondo sulle condizioni in cui vengono tenuti i migranti, ma fino a qualche tempo fa erano considerati intoccabili, nonostante avessero avuto problemi con la giustizia.
Quella aperta dalla Procura di Agrigento, per ora contro ignoti, per i reati di violenza privata e maltrattamenti non è infatti la prima inchiesta che investe l’operato dei dirigenti di questa società che da cinque anni, dopo aver vinto la gara con un ribasso del 30%, gestisce il Centro di soccorso e prima accoglienza di Lampedusa. Qualche anno fa l’amministratore delegato, Cono Galipò fu rinviato a giudizio per truffa aggravata. Per l’accusa, infatti, molti immigrati vennero tenuti nei centri di prima accoglienza ben oltre il tempo stabilito dalla legge e nonostante fossero in possesso del permesso di soggiorno. Questo allo scopo di far guadagnare maggiormente la cooperativa, che infatti incassò 468 milioni di euro in più.

Ex sindacalista Cgil e iscritto al Pci, Cono Galipò ha militato nel Psi, in Forza Italia, nella Margherita e infine nel Pd. Ma è in qualità di vicepresidente di “Sisifo” e amministratore delegato di “LampedusaAccoglienza”, di cui Sisifo detiene il 66,6%,  che Galipò è entrato nel gotha delle cooperative sociali. Tra le varie gare d’appalto, indette dal Ministero dell’Interno,  per spartirsi una torta da 600 milioni di euro l’anno, è proprio la Sisifo che fa la parte del leone, raggruppando sotto di sé altre 25 cooperative ed operando anche in altri settori: dall’assistenza domiciliare integrata, residenze sanitarie assistite. Il Cie di Lampedusa è gestito dalla cooperativa dal 2007 e percepisce per ogni ospite all’interno 34 euro al giorno dallo Stato; si calcola che vi siano transitate non meno di 45.000 persone, con un giro d’affari, quindi, che sfiora i 2 milioni e mezzo di euro.
La struttura è off limits se non per gli operatori, ma le immagini dei migranti nudi, all’aperto per subire il trattamento antiscabbia, non sarebbe solo che uno dei maltrattamenti che gli immigrati subiscono all’interno della struttura, come denunciano in modo anonimo alcuni operatori, che ha condizioni igienico – sanitarie insufficienti, cibo pessimo e arredi inadeguati. Galipò si è difeso che questi trattamenti igienici per la prevenzione di malattie infettive, di solito vengono effettuati nell’infermeria, se non quando il centro è particolarmente affollato, ma da Bruxelles è arrivata la seri minaccia di tagliare tutti i fondi all’Italia per l’emergenza immigrati.
Fonte: www.piovegovenoladro.altervista.org

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