sabato 25 gennaio 2014

DA QUANTI ANNI FANNO GITE CON I SOLDI DEGLI ITALIANI

CON LA SCUSA DEI MARO’ GITA IN INDIA A SPESE DEGLI ITALIANI PER CASINI, CICCHITTO ED ALTRI PARASSITI ASSORTITI. OGNI SCUSA E’ BUONA

 
IL CASO

I Marò a rischio boia E la Casta in gita a Bollywood

Delegazione in partenza per l’India. Ma i segnali indicano che vogliono giudicare i due militari in base alla legge antiterrorismo

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La richiesta di pena di morte viaggia veloce, inevitabile direi, a botta di legge antiterrorismo che è alla base dell’istituzione della polizia speciale indiana, Nia, una struttura che non si occupa di reati comuni, alla quale questo governo ha consentito di interrogare i militari presenti sulla petroliera Lexie assieme a Massimiliano LaTorre e Salvatore Girone. Una polizia che ha chiesto, con l’appoggio pesante del ministro dell’Interno indiano, di giudicare i due marò in servizio antipirateria per conto del nostro ministero della Difesa come due pirati. Per ora lo scrivono in continuazione i giornali indiani, ma tra pochi giorni vedrete che risulterà vero e capirete per intero, qualora vi sfuggisse ancora, l’insipienza del ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino.
La quale ieri parlava di un luglio come data salvifica e risolutiva, come se la formalità della presidenza di turno dell’Unione Europea cambiasse qualcosa, e prima ancora ha adombrato nientemeno che un boicottaggio all’Onu delle pretese di seggio permanente dell’India, pretesa che l’Italia avversa da vent’anni anche efficacemente, insomma sembrando definitivamente un disco rotto; capirete anche la totale inettitudine al difficile compito del prima sottosegretario con Monti poi inviato speciale con Letta, Staffan De Mistura, quello che si sente un erede di Machiavelli e ora delira su un rilascio il 3 febbraio. Nel frattempo però si è svegliato il ministro della Difesa, Mauro, e avvisa l’India che così continuando rischia l’accusa di violazione dei diritti umani. E però, se siete davvero preoccupati, forse vi solleverà sapere però che arrivano i nostri. Nel senso: sta per partire una delegazione, naturalmente folta, di parlamentari.
Gita a Bollywood: saranno casta, si saranno fatti gli affari loro ignorando i marò per due anni, ma ora vanno in visita preparati e guidati da due entusiasti e determinati capoclasse, roba forte, Pierferdinando Casini e Fabrizio Cicchitto. Il primo ieri sussiegoso stigmatizzava il gesto di protesta di Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia, che si è messo sanamente a strillare contro la Bonino prima che l’intero gruppo di Fratelli d’Italia abbandonasse la Commissione Affari Esteri in segno di protesta. Dice Cirielli: «Nel corso della sua audizione sul semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea il ministro non ha speso neanche una parola sulla vicenda dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, detenuti illegalmente in India ormai da due anni. È la dimostrazione del totale disinteresse e dell’irrilevanza del caso per il Governo Letta. Fratelli d’Italia ne chiede, pertanto, le dimissioni da ministro ». Prima aveva chiesto al ministro Cancellieri conto dell’estradizio – ne illegale dei due marò, ma la signora non ne sapeva niente, naturalmente. Casini però nel frattempo soffriva per la mancanza di stile di Cirielli che pareva Marie Antoinette, e assieme a Chiti del Pd si è esibito nel numero sulla strumentalizzazione di cose serie.
Certo che lui la storia dei marò non l’ha mai strumentalizzata, gli va dato atto, anzi si è scansato per non farsene sfiorare. Ora però va in gita insieme a Fabrizio Cicchitto, scampato all’abbraccio mortale tra Hitler e Stalin, come lui stesso ha definito l’incontro tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Ora che si è rassicurato, Cicchitto ci illustra quel che faranno lui e la delegazione a Delhi. Porteranno ai due militari italiani tanta solidarietà, spiegheranno che l’attuale governo sta facendo il possibile, ma «durante il governo Monti si è verificato una contraddittorietà di comportamenti che ancora paghiamo ». Infine lo scoop della missione: «Nutriamo un’amicizia reale per l’India, per la complessità della sua storia e della sua cultura. Oggi leggiamo romanzi assai interessanti di scrittori indiani e da Bollywood sono arrivati anche film di grande valore. Ebbene, ci auguriamo che le autorità indiane comprendano che è nelle situazioni difficili che si dimostra la vera amicizia e anche un’autentica intelligenza politica». Contenti di foraggiare questo viaggetto di vecchietti un po’ svitati?
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