mercoledì 19 marzo 2014

ENERGIE RINNOVABILI

Energie rinnovabili: l’italia può produrne il doppio della Germania

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Le energie prodotte da fonti rinnovabili in Italia possono svilupparsi e rendere agli investitori quasi il doppio rispetto alla Germania, il più grande mercato europeo delle energie pulite. Il fatto che questa potenzialità sia stata ancora largamente sottovalutata, sta facendo partire una nuova fase dei progetti di utilizzo delle rinnovabili ed è proprio per sfruttare appieno questo mercato che parte oggi il “Renewable Energy Summit”, organizzato a Milano al Palazzo delle Stelline da Palma Investimenti e Servizi, in collaborazione con Ice-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. 
Fino ad oggi in Italia sono stati installati 25 Gw fra eolico e solare fotovoltaico, per un flusso totale di investimenti di oltre 70 miliardi di euro. Ora dal piccolo entusiasmo iniziale si passa alla gestione della fase più matura, in linea con la richiesta europea di consolidare e far crescere il settore. Al Renewable Energy Summit partecipano 15 aziende del settore e 11 fondi di investimento internazionali. Si tratta di un meeting “business to business” pensato per mettere in rete i professionisti del settore per soddisfare le esigenze di investitori, imprenditori e gestori di attività green.
”Ci sono tutti i presupposti per un rilancio tutto puntato su un aumento di efficienza sia dal punto di vista gestionale che tecnologico”, spiega Massimo Sapienza, vicepresidente del summit e Ceo di Palma Investimenti e Servizi. Secondo Sapienza, “gli impianti italiani del fotovoltaico ed eolico, anche i 18.000 Mw di taglia industriale, hanno infatti una proprietà molto frammentata o concentrata in mano a utilities che, passata la fase degli incentivi, intendono venderli per fare cassa. Migliorare la gestione e aumentare il livello di imprenditorialità darebbe già una spinta significativa al settore”.
Inoltre c’è un secondo elemento che consentirebbe un netto incremento dei profitti, rilevano gli organizzatori del summit: molti impianti, soprattutto nel fotovoltaico, sono stati costruiti con grande fretta per sfruttare finestre legislative ed è quindi possibile cogliere significativi miglioramenti di performance attraverso un’attenta analisi di ottimizzazione tecnica.
Altro punto che potrebbe facilitare il nuovo ciclo del mercato delle rinnovabili in Italia è il differenziale tra i nostri tassi di rendimento sull’equity per l’acquirente, che sono compresi fra il 10 e il 13%, e quelli della Germania, che viaggiano sul 6-7%, oppure del Regno Unito e della Francia, dove si attestano attorno all’8-9%.
Secondo Claudio Vescovo, presidente del Renewable Energy Summit e Investment Manager della Glennmont Partners “il 2014 sarà con ogni probabilità un anno di grande fermento nel settore delle rinnovabili”. Infatti, secondo l’organizzazione si può prevedere che nei prossimi 24 mesi si svolgeranno transazioni per 6-7 miliardi di euro all’anno per il  consolidamento e lo sviluppo del settore.
fonte: Adn-Kronos

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