mercoledì 28 gennaio 2015

BASTA SANZIONI ALLA RUSSIA


NUOVE SANZIONI ALLA RUSSIA? GOVERNO TSIPRAS LE RESPINGE E SI SGANCIA DALLA ''POLITICA ESTERA UE''. LETTERA ALLA MOGHERIN
mercoledì 28 gennaio 2015
Clamorosa frattura tra Grecia e Ue sulla politica estera anti russa voluta dalla Nato e dagli Usa. Sulla questione ucraina e sull'ipotesi di ulteriori sanzioni alla Russia, il nuovo governo greco prende chiaramente le distanze dall'Unione europea. Con una nota formale rivolta a Bruxelles, il premier Alexis Tsipras - che secondo quanto riportato dalla Bild avrebbe avuto una conversazione telefonica con Federica Mogherini - ha espresso una obiezione formale al comunicato di ieri mattina dell'Ue nel quale si parla della "responsabilità" di Mosca nel "deterioramento della situazione nell'Est dell'Ucraina" e si evoca l'ipotesi di nuove sanzioni.
Tsipras ha sostenuto che il governo di Atene non era stato consultato precedentemente e il suo silenzio non poteva essere considerato, come solitamente avviene, un tacito consenso.
"Sottolineiamo che (il comunicato) non ha il consenso del nostro Paese. Insoddisfazione per come è stata trattata la vicenda è stata espressa in una conversazione telefonica tra il primo ministro e l'Alto rappresentante per la politica estera europea Mogherini", ha riferito un portavoce del governo greco, citato dal Telegraph.
Il quotidiano britannico ricorda che il primo rappresentante diplomatico incontrato da Tsipras dopo l'insediamento è stato l'ambasciatore russo che gli ha consegnato un messaggio di congratulazioni del presidente Vladimir Putin. Nel corso di una visita a Mosca l'anno scorso, il leader di Syriza aveva detto che l'Europa "correva il rischio di spararsi da sola sui piedi" con la sua politica di sanzioni contro la Russia. In un comunicato, i capo di Stato e di governo hanno chiesto ai loro ministri degli Esteri, che si riuniranno giovedì prossimo, di "valutare la situazione e prevedere qualsiasi azione venga ritenuta appropriata, in particolare nuove sanzioni". I leader dei 28 precisano che prenderanno una decisione in merito poi al vertice del 12 febbraio.
Redazione Milano.

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