I vertici di Avaaz si fanno vivi. Incontriamo il misterioso mondo dei cibergabibbo

Questa volta interviene con un messaggio sia a me che al curatore del blog Io Non Sto Con Oriana, un certo signor Oliver MacColl, di mestiere “Direttore di campagne –Avaaz.org“. Insomma, i cibergabibbo di cui ci stiamo occupando da alcuni giorni.
La lettera la potete leggere per intero sul blog di Io Non Sto Con Oriana.
Come al solito, prima di rispondere vado su Google a vedere chi è il signor che mi scrive.
Prima di tutto, scopro che Oliver MacColl si è formato in una scuola davvero particolare, che si chiama Camp Obama.
Camp Obama è una sorta di macchina per sfornare volontari e sostenitori dell’attuale presidente degli Stati Uniti, che in rapide sessioni di training, basate su un manuale di  80 pagine (che non riesco a trovare in rete) imparano come trasformarsi in “team coordinator, data coordinator, volunteer coordinator, voter-registration and voter-contact coordinator, and house-meeting coordinator”.
Camp Obama è stato creato da due persone: lo storico “attivista” Marshall Ganz e la psicologa Ruth Wageman.
La signora Ruth Wageman è una dirigente dell’IGA Coca-Cola Institute, organismo che si definisce con fantastica spudoratezza una “people development organization“.
Mi si apre così uno spiraglio su un nuovo mondo, che non avrò mai il tempo di esplorare – quello del lavoro della Coca Cola per trasformare i propri rivenditori in un nuovo ceto dirigente politico e imprenditoriale.
La signora Wageman è anche direttore delle ricerche del Hay Group, una “global human resources consulting firm” che si dedica a formare “Leadership & Talent On Demand” per le grandi imprese, utilizzando la teoria della “intelligenza emotiva“.
E qui ci piacerebbe perderci nell’esplorazione del rapporto tra l’industria psicoterapeutica, i tentativi di manipolazione sociale su grande scala e le trasformazioni del capitalismo, ma non ne abbiamo tempo.
Torniamo al fatto che Marshall Ganz è passato a costituire Camp MoveOn  sul modello di Camp Obama. E MoveOn è stato fondato con un donativo di 2,5 milioni di dollari da parte di George Soros.
E Avaaz è il braccio internazionale di MoveOn, così ritorniamo in tema.
Anzi, facciamo prima un’altra deviazione, perché dal Camp Obama, il nostro gentile interlocutore, il signor Oliver MacColl, è passato al ruolo di  Manager of Offline Strategy  per l’organizzazione australiana GetUp!, che vanta centinaia di migliaia di membri che in realtà sono semplicemente incauti firmatari di petizioni in rete. Proprio come Avaaz.[1]
Anzi, GetUp! è una sorta di gemello di Avaaz, visto che entrambi sono stati prodotti da MoveOn.
I fondatori e i primi consulenti ufficiali di GetUp! formano un gruppo davvero difficile da definire:
David Madden, ex-consulente della Banca Mondiale e confondatore di Avaaz;
Jeremy Heimans, già della McKinsey & Company, che si vanta di essere una delle prime società di consulenza imprenditoriale al mondo; Heimans sostiene di essere stato nominato un “Young Global Leader” dal Forum economico mondiale di Davos ed è un cofondatore di Avaaz (ancora!)
Brett Solomon, già coordinatore di Amnesty International per l’Australia;
Anthony (Tony) Lake, ex-console a Saigon durante la guerra in Vietnam, scelto da Clinton come direttore della CIA (ma la nomina fu ritirata a causa dell’opposizione repubblicana), cofondatore della società Intellibridge che si occupava di “analisi strategica” e di sicurezza;
Don Mercer, presidente non esecutivo della Newcrest Mining, una delle più grandi aziende del mondo nel campo delle miniere d’oro e di rame, particolarmente attivo in Indonesia; presidente del ramo australiano della più grande azienda mondiale per la produzione di gas, Air Liquide, ex-amministratore delegato della Banca ANZ e della Orica Limited, la multinazionale leader nel settore della produzione di esplosivi per miniere e scavi;
John Hewson, politico liberale, ex-direttore della banca privata Macquarie Bank e dell’ITT, azienda di telecomunicazioni che opera con il ministero della difesa, ex-direttore della finanziaria Elderslie Group, oggi presidente di un’importante società di assicurazioni. E uno dei pochi australiani a far parte della Commissione Trilaterale;
Leon Sigmund Fuerth, che secondo Wikipedia svolgerebbe il mestiere di “risorsa di intelligenza strategica” ed è stato consigliere nazionale per la sicurezza per il vicepresidente degli Stati Uniti. Oggi, con ampi finanziamenti dalla Fondazione Rockefeller, dirige Forward Engagement, un think tank che si occupa di “configurare” il sistema di governo degli Stati Uniti alle complesse sfide future.
Sono troppo lontano da simili mondi per pretendere di capire cosa significhi tutto ciò (Mercer e Hewson pare che abbiano lasciato in silenzio il movimento); ne prendo semplicemente atto.
Curiose le finanze di GetUp!
Gruppo rigorosamente “not for profit”, nel 2007, secondo il fisco australiano, incassano3,4 milioni di dollari, presumo australiani.
Spendono 1,2 milioni in “spese politiche”. Insomma, nelle attività per cui si presume che i donatori li abbiano finanziati.
Spendono ben 1 milione in “stipendi”.
1,2 milioni non si sa bene dove siano andati a finire.
A un certo punto, sia Brett Solomon che Oliver MacColl sono passati da GetUp! ad Avaaz.
Poi Brett Solomon è passato a fondare Accessnow.org, un altro sito/movimento che si propone di “cambiare l’intero futuro del Medio Oriente“.
Almeno a una prima occhiata, non è chiaro chi siano i dirigenti di Access Now; c’è però unAdvisory Board  ben pubblicizzato.
E su quel board, ci sono Ricken Patel, fondatore di Avaaz, ed Eli Pariser, fondatore di MoveOn.
E per chi dice che la rete è neutrale, c’è Andrew MacLaughlin, vicepresidente di Tumblr; Chris Hughes, cofondatore di  Facebook e direttore della campagna online di Obama; Joe Rospars, responsabile della campagna di Obama nel 2008.
Lo so che è complicato, ma capirete almeno come un messaggio personale del signor Oliver MacColl, che frequenta tanto mondo, sia un onore inatteso per un traduttore di manuali tecnici come me.
Nella prossima puntata, la mia risposta al signor Oliver MacColl.
Nota:
[1]  non si sa bene se in successione o contemporaneamente, sembra che Oliver MacColl abbia anche svolto incarichi nell’organizzazione californiana Change.org (il sito di “petizioni a pagamento” cui Avaaz ci aveva invitato a rivolgerci) e al Global Call for Action Against Poverty (GCAP) canadese.
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