domenica 22 marzo 2015

Salerno, dodici bufalini maschi legati tra loro con una fune e appesi all'albero

Nuovo orrore in Campania dove i maschi sono solo un costo per gli allevatori e vengono eliminati in ogni modo possibile. "Esistono delle leggi che tutti devono rispettare e ci sono controlli obbligatori": l'Associazione Gabbie Vuote Firenze sollecita interventi da parte delle istituzioni

Roma, 9 marzo 2015 - Orrore nella Piana del Sele, alle porte del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, nel salernitano. Una dozzina di vitellini di bufala legati tra loro con una fune arancione e poi appesi a un albero sono stati scoperti dalla polizia municipale a Capaccio, in località Cannito, a pochi metri dall'ex discarica comunale. E' stata una telefonata anonima arrivata venerdì pomeriggio al comando a lanciare l'allarme. Chi ha chiamato ha segnalato la presenza degli animali morti. I vigili si sono recati nel punto indicato, in aperta campagna, e davanti ai loro occhi si è presentata una scena raccapricciante.
Gli agenti sono al lavoro per provare a risalire agli autori della strage. Le indagini sono tutt'altro che facili: nella zona non ci sono telecamere di videosorveglianza che possano offrire immagini sui responsabili della mattanza. Quello che è stato subito evidente è che i vitellini fossero lì già da un po' di tempo visto che i loro corpi erano anneriti. Sono state trovate anche tracce di pneumatici vicino al luogo del ritrovamento. Ieri mattina, intanto, alcuni veterinari dell'Asl accompagnati dai vigili urbani hanno fatto una serie di sopralluoghi nelle aziende agricole e bufaline della zona. La pista che si sta seguendo, ma non è l'unica, porta alla perfida eliminazione programmata dei "vitellini in eccesso" che, a differenza delle femmine che forniscono latte, rappresentano solo un costo  per l'allevatore.
Pochi sanno, e non tutti riflettono, su cosa comporti la produzione della mozzarella di bufala per i bufalini maschi. Nella sola Campania i bufali sono centinaia di migliaia ed al 90% femmine. Poiché si deduce che i nati siano al 50% maschi e al 50% femmine è facile chiedersi dove finiscono i neonati maschi che non servono a produrre latte, quindi neppure la la mozzarella. Nessuno si è mai chiesto dove finiscono? "Questi animali, appena nati, vengono strappati alla madre, abbandonati nei campi, buttati nei fossi, soffocati con la paglia in gola, seppelliti ancora vivi  o lasciati vagare fino alla morte per inedia. Sono stati ritrovati in fosse, sulle spiagge, sulle strade, nei campi ancora agonizzanti", denuncia una nota di Mariangela Corrieri, presidente Associazione Gabbie Vuote Firenze.  L'ultimo episodio ci parla di "una dozzina di vitellini di bufala legati tra loro con una fune arancione e poi appesi a un albero". Trovati morti.  
"E' scandaloso che si possa accettare ufficialmente, dai tecnici, dalle ASL, dalle istituzioni responsabili, che si possa continuare a lasciare incontrollata la filiera; che si possa accettare l'inadempimento dell'art. 13 del Trattato di Lisbona che impone ai Paesi membri di considerare gli animali, quali sono, esseri senzienti e trattarli di conseguenza. L'Italia, culla del Diritto soffoca il Diritto come soffoca i bufalini", scrive ancora l'associazione che sollecita a non girarsi dall'altra parte, a manifestare e a chiedere del destino di quelle creature affinché simili atrocità non si compiano mai più.  "Noi chiediamo che le Istituzioni non intervengano a uccisioni avvenute ma prima, controllando in modo organizzato la nascita, l'utilizzo e la morte dei bufalini perché le leggi valgono per tutti e nessuno è esonerato dal rispettarle. Chiediamo che i Ministeri della Salute e delle Politiche Agricole si attivino per far cessare lo scempio legale e morale. Che le ASL locali effettuino i controlli periodici previsti e dovuti e che i responsabili di abusi vengano puniti severamente", conclude la nota dell'associazione Gabbie vuote Firenze.
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