domenica 29 marzo 2015

vaccino trivalente

Riconosciuta la correlazione tra autismo e vaccino trivalente


Il Tribunale di Rimini, Sezione Lavoro, con la Sentenza n. 148:2012 del 15.3.2012, ha riconosciuto in capo al minore Valentino Bocca il nesso di causalità tra la vaccinazione e l’autismo, ed i benefici di indennizzo di cui alla Legge n. 210/1992. Sono state accolte tutte le richieste difensive.
Di seguito riportiamo l’articolo riportato sul DailyMail il 15 Maggio e tradotto daCOMILVA, Coordinamento del Movimento Italiano per la Libertà delle Vaccinazioni, nel quale si parla della vittoria di questi genitori che hanno visto riconosciuto il legame tra l’autismo del loro bambino e la vaccinazione trivalente fattagli a 15 mesi, il vaccino MPR, quello che quasi tutte le mamme fanno ai bimbi contro rosolia, morbillo e parotite. E’ una sentenza importante perchè per la prima volta viene riconosciuta legalmente la correlazione tra vaccino e danni fisici, una correlazione che da anni viene studiata e sostenuta dal gastroenterologo britannico Dr. Andrew Wakefield che nel 1998 pubblicò una ricerca sulla rivista The Lancet che suggeriva un possibile un legame tra il vaccino MPR, la malattia intestinale cronica e l’autismo.
Grazie a questi genitori per aver condiviso la loro storia, una triste storia.

In una delle foto preferite di famiglia, scattata dal papà, sorride alla telecamera in braccio alla mamma. I suoi genitori conservano gelosamente questa preziosa fotografia. E’ un ricordo di come fosse il loro unico figlio prima che, in una mattina di primavera, lo accompagnassero presso la locale azienda sanitaria per somministrargli una vaccinazione infantile considerata di routine.
Dopo quell’iniezione Valentino non è più stato lo stesso. Ha sviluppato l’autismo e, con una sentenza che possiamo definire storica, un Giudice ha riconosciuto che la sua grave disabilità è stata provocata proprio dall’inoculazione del vaccino contro morbillo, parotite e rosolia (MMR in inglese, in italiano MPR). Questa sentenza emessa da un Tribunale di una provincia Italiana mette in discussione le teorie dominanti nell’ambiente scientifico ufficiale secondo il quale non esiste alcuna correlazione fra il vaccino MMR e l’autismo, e potrebbe avere profonde implicazioni in Inghilterra e in tutto il mondo.
Ai genitori di Valentino, Antonella, 44 anni, e Maurizio, 43, sono state assegnate 140.000 sterline, che dovranno essere versate dal Ministero della Salute e gli stessi intendono in seguito avviare una causa civile per il danno biologico contro il Governo Italiano che potrebbe doverli risarcire di altre 800.000 sterline. “Naturalmente i soldi non restituiranno la salute al nostro bambino, perfettamente sano com’era a 15 mesi, prima che i medici gli somministrassero il vaccino” ha detto sua madre questa settimana, quando ci ha ospitato nel piccolo e grazioso appartamento a Riccione, nel nord Italia, dove attualmente vive la famiglia.
Oggi abbiamo un altro Valentino. Lo amiamo tantissimo, ma la nostra vita non potrà mai più essere la stessa. Ha nove anni, ma non parla, riesce solo un po’ a cantare. Non riesce a impugnare una matita. Ha un insegnante di sostegno a scuola che lo aiuta ed è difficile per lui stare insieme agli altri bambini. Cosa riserva il futuro per lui, o per noi, non lo sappiamo”.
La storia di Valentino Bocca è tragica. La sua famiglia ha accettato di rendere pubblica la propria identità per la prima volta da quando la sentenza è diventata di dominio pubblico. Hanno scelto di parlare in esclusiva con il Daily Mail perché credono che gli altri genitori di tutto il mondo debbano sapere cosa è successo al loro figlio.
L’autismo comprende un vasta gamma di disordini dello sviluppo che interessano la comunicazione, le abilità sociali e la capacità del bambino di condurre una vita normale.
Le famiglie con bambini gravemente autistici dicono che le loro vite sono distrutte. Prendersi cura dei pazienti con questo tipo di disturbo costa allo Stato Inglese miliardi di sterline l’anno.
Il numero dei casi di autismo è aumentato vertiginosamente negli ultimi quarant’anni e nelle ultime statistiche i ricercatori hanno stimato che un bambino inglese ogni 64 ha una patologia che rientra nello spettro autistico. Si sono fatte svariate ipotesi sulla causa di questo dramma capitato a così tante famiglie.
Negli anni ’80 solo 4 bambini ogni 10.000 manifestavano un qualche segno di autismo.
Alcuni genitori sospettano da tempo il vaccino MPR, un cocktail dei tre virus di morbillo, parotite e rosolia, anche se il Dipartimento di Salute e il Servizio Sanitario Nazionale sostengono assolutamente che siano solo un miglioramento dei criteri diagnostici e fattori ambientali i responsabili di questa straordinaria crescita del numero di casi di autismo.
Nel 1998, un articolo pubblicato sulla rivista medica The Lancet, scritto dal Dr. Andrew Wakefield, ha messo in collegamento il vaccino MPR e l’autismo. I suoi metodi di ricerca sono stati in seguito screditati, ma la conseguenza è stata che moltissimi genitori inglesi hanno rifiutato di far vaccinare i loro figli e i casi di morbillo sono aumentati. Ma il morbillo è comunque una malattia infettiva che molto raramente e solo in determinate condizioni di salute è mortale.
Negli ultimi anni i genitori hanno ripreso fiducia nei confronti dell’MPR ma questa sentenza di un Tribunale Italiano riapre la polemica. Questa settimana, Luca Ventaloro, avvocato della famiglia Bocca, specializzato nelle cause sui danno da vaccino, ha affermato che la sentenza di Rimini è stata la “prima ammissione pubblica” in Italia che il vaccino MPR può, in alcuni casi, causare l’autismo in un bambino sano.
Determinante è stata la perizia di Antonio Barboni, il medico legale nominato dal Giudice, la quale afferma che “in assenza di altre condizioni preesistenti” esiste una “ragionevole probabilità scientifica” che l’autismo di Valentino possa essere stato “scatenato dalla somministrazione del vaccino MPR somministrato in una struttura sanitaria”.
Le deduzioni del Dr. Barboni hanno confermato le perizie di altri due illustri medici che hanno visitato Valentino e approfondito la sua storia medica. 
Il Giudice Lucio Ardigò ha riconosciuto il risarcimento alla famiglia condividendo le tesi dei medici. Nella Sentenza stabilisce definitivamente che il disordine autistico associato con un ritardo cognitivo medio di cui soffre Valentino è collegato alla somministrazione del vaccino, come affermato dal Dr . Barboni.
L’Avvocato Ventaloro ha spiegato ieri: “Questo è molto importante per l’Inghilterra che usa, e ha usato, un vaccino MPR con gli stessi componenti di quello iniettato a Valentino. E’ sbagliato che Governo ed Autorità Sanitarie esercitino forti pressioni sui genitori affinché sottopongano i loro figli al vaccino MPR, ignorando che questo vaccino può causare autismo”-
Claudio Simion, presidente del COMILVA, ha aggiunto: “La sentenza di Rimini è di vitale importanza per i bambini di tutto il mondo. La diffusione dell’autismo è in aumento ed è terribile che le autorità chiudano ancora gli occhi sul collegamento tra vaccino MPR e questa sindrome”. Senza alcun dubbio queste affermazioni sono in perfetto accordo con il pensiero della famiglia di Valentino.
La famiglia Bocca dopo che al loro bambino, che all’epoca aveva cinque anni, è stato diagnosticato definitivamente l’autismo, si è rivolta al COMILVA per ricevere delle informazioni sulla possibilità di avere un risarcimento, perché certa che la vaccinazione fosse la causa di tutto.
Inizialmente, per cercare di capire perché il bambino piangeva per ore tutte le notti, rifiutava di mangiare tutto eccetto il pane, non riusciva a stare fermo e a concentrarsi e non guardava più negli occhi, hanno deciso di ricoverare Valentino presso un Istituto di Ricerca presso Milano, in Lombardia, clinica rinomata in tutto il mondo.
Dopo 14 giorni di test genetici per escludere una eventuale connessione familiare con la malattia, un neurologo ha messo per iscritto la diagnosi. “Ci hanno dato una grossa cartella con il nome di Valentino stampato sopra con la parola ‘autismo’,” ricorda mamma Antonella. “ Avevamo avuto il sospetto che di autismo si trattasse, ma tutti i medici e gli specialisti che lo avevano visitato non lo avevano espresso chiaramente”.
 Il padre Maurizio aggiunge: “Quando parlavamo dei nostri sospetti sul vaccino MPR e raccontavamo come Valentino fosse stato un bambino normalissimo e felice prima del vaccino, questi medici ci guardavano come fossimo dei visionari.”
Mentre parlano nel giardino vicino alla loro casa, con Valentino che li tiene entrambi per mano, Antonella e Maurizio  ci raccontano come è iniziato il loro incubo.
La coppia era sposata da un anno quando, nel 2002, è nato Valentino. Tutto era andato bene e loro erano entusiasti di tornare a casa con il loro bambino. 

Antonella, che lavora come impiegata part-time in una azienda tessile, e Maurizio, geometra presso un’azienda costruttrice di infrastrutture, hanno sempre accompagnato entrambi Valentino a tutti gli appuntamenti del calendario vaccinale.
Era uno degli ultimi giorni di Marzo del 2004 quando al bambino venne somministrato l’MPR. Valentino, diceva già “Mamma” e “Papà”, muoveva già i primi passi e le due nonne erano incantate dalla sua voglia di comunicare.
I genitori hanno posticipato di un mese il vaccino MPR (normalmente somministrato a 13 mesi) perché Valentino aveva avuto un brutto episodio di gastroenterite virale, che era stato segnalato alla pediatra. 
Antonella aveva informato anche il medico che materialmente fece il vaccino dell’episodio e chiese se era il caso di vaccinare Valentino. Il dottore le rispose che non c’era “alcun problema”.
“Dopo l’iniezione ha pianto” ricorda Maurizio. “Ci hanno detto di aspettare mezz’ora nella sala di attesa per essere sicuri che andasse tutto bene e, quando i medici ci hanno avvisato che potevamo andare, siamo tornati a casa“.
Se ne sono andati, inconsapevoli che da quell’istante le loro vite sarebbero cambiate per sempre.
Maurizio continua: “Pochi giorni dopo, Valentino ha smesso di usare il cucchiaio per mangiare. Abbiamo iniziato a doverlo imboccare. Sembrava fosse tornato improvvisamente indietro nello sviluppo”. 
“Era come se fossimo andati a vaccinare il nostro bambino e ce ne avessero dato un altro da portare a casa”. 
“Valentino non era più interessato a quello che stava succedendo intorno a lui. Non riusciva a concentrarsi su nulla”.

Ma il peggio doveva ancora venire. Il bambino non dormiva più di notte. Si svegliava urlando dal dolore. Durante il giorno correva senza fermarsi mai. I suoi genitori erano esausti e non riuscivano a capire cosa stava succedendo.
Maurizio spiega: “Circa due settimane dopo il vaccino ha iniziato ad urlare ogni notte. Si svegliava tre o quattro volte e piangeva. Sembrava di assistere ad una scena del film l’esorcista. Stava molto male e noi non potevamo fare nulla per consolarlo”. 
I Genitori hanno informato di quanto stava accadendo i medici. 
“Non volevamo essere troppo apprensivi, ma chi ci ascoltava sembrava non capire la gravità della situazione” aggiunge Antonella. “Ci hanno consigliato solo una crema lenitiva da mettere sulla pelle di Valentino”.
Dopo sei mesi senza alcun miglioramento e seguendo trattamenti inefficaci, hanno portato Valentino al pronto soccorso dell’ ospedale, più volte. 
Per la prima volta Antonella ha accennato che il vaccino MMR poteva essere stato la causa scatenante di quella situazione. “Mi hanno risposto che non era possibile”, racconta. Disorientata, la coppia ha continuato a cercare una spiegazione di quella situazione. Valentino intanto urlava ancora di notte ed era iperattivo durante il giorno.
Quando aveva quasi due anni e mezzo (14 mesi dopo il vaccino), i genitori hanno contattato un neuropsichiatria (una dottoressa) per una visita specialistica e hanno ribadito anche in quella occasione che il loro bambino era cambiato dopo la vaccinazione.
Antonella ricorda: “Lei non ha scritto quello che le stavo dicendo. Ha minimizzato la situazione, anche se ha riconosciuto che il bambino non si stava sviluppando in modo normale per la sua età. Ma lei non poteva darci alcuna motivazione e ha supposto che poteva essere una situazione temporanea in un bambino così piccolo …”,
Disperati, i genitori hanno cominciato a informarsi autonomamente. Improvvisamente, dopo aver letto di esperienze di altri genitori, hanno iniziato a convincersi che Valentino poteva essere affetto da autismo. Dopo la conferma della diagnosi della clinica pediatrica di Milano e non avendo alcuna indicazione riguardo il trattamento dei dolori fisici che Valentino manifestava, hanno incontrato, la settimana successiva, un famoso medico bolognese che ha prescritto una dieta al bambino, senza latte e senza glutine. “Entro una settimana, Valentino è tornato a dormire di notte e a non urlare più dal dolore”, ci racconta Maurizio.
“Ha poi ricominciato a guardarci negli occhi per la prima volta dopo la vaccinazione. Ha ripreso ad alimentarsi normalmente .Il progresso era lento, ma alla fine c’era qualche speranza”. Purtroppo, era troppo tardi per trovare una cura per un completo recupero di Valentino. Oggi ha nove anni, non riuscirà mai più a condurre una vita normale, e avrà bisogno di cure per il resto dei suoi giorni.
Tuttavia, la Sentenza del Tribunale di Rimini ha portato ai suoi genitori un po’ più di conforto, perché, per la prima volta è stato affermato pubblicamente che la vaccinazione MMR ha causato l’autismo del loro bambino.
Nel Regno Unito, questo tanto discusso collegamento non è mai stato stabilito da un tribunale. Nel 2010, un ragazzo di nome Robert Fletcher ha ricevuto 90.000 sterline dal programma governativo di risarcimento per i gravi danni cerebrali provocati dalla vaccinazione MMR. Ma non aveva l’autismo.
Negli Stati Uniti, quasi 5.000 famiglie accusano il vaccino MMR di aver provocato l’autismo dei loro figli, nonostante le continue rassicurazioni del mondo medico e scientifico che ci sia evidenza di ciò. 
Nel 2008, a una bambina di nome Hannah Poling sono stati assegnati 1,5 milioni di dollari come risarcimento da parte del governo degli Stati Uniti. Un tribunale aveva riconosciuto che la sua condizione autistica era stata causata da nove vaccini somministrarti in un solo giorno (compreso l’MMR). Ma la corte aveva affermato anche che Hannah aveva un disordine mitocondriale latente, e che la sua condizione era stata aggravata dalle vaccinazioni, manifestandosi in seguito come autismo.
La sentenza italiana ha importanti implicazioni per l’Inghilterra per una serie di motivi. In primo luogo, la vaccinazione somministrata a Valentino – denominata MMR II – contiene gli stessi principi attivi contro il morbillo, parotite e rosolia e gli stessi quantitativi della MMRVaxPro, uno degli unici due vaccini MMR autorizzati nel Regno Unito che viene utilizzato su centinaia di migliaia di bambini ogni anno. (Prima dell’introduzione del MMRVaxPro nel 2006, MMR II era stato usato dal 1988 anche nel Regno Unito).
La composizione analoga è stata confermata dal “Green Book”del Dipartimento di Sanità – una sorta di guida per i medici sulla vaccinazione contro le malattie infettive – e da informazioni precisi sui vaccini MMR rilasciate dall’Agenzia europea del farmaco EMA”. In secondo luogo, nel Regno Unito, come per l’Italia, la vaccinazione MMR non è obbligatoria.
Tuttavia, il Giudice, nel caso di Valentino, ha affermato che, poiché il Governo Italiano, attraverso il Ministero della Salute, raccomanda caldamente la vaccinazione dei bambini contro morbillo, parotite e rosolia, lo Stato deve assumersi la responsabilità per il danno irreversibile causato a Valentino.
La posizione del Giudice è stata poco tempo dopo confermata dalla Corte Costituzionale (l’equivalente della Corte Suprema inglese), che ha stabilito che il Governo Italiano deve pagare gli eventuali risarcimento per i bambini danneggiati dalle vaccinazioni anche se queste non sono obbligatorie ma solo raccomandate.
Oggi, Antonella e Maurizio credono che questo sia profondamente giusto per le famiglie. “Le autorità sanitarie ci hanno fortemente raccomandato di vaccinare il nostro piccolo Valentino”, ricorda Antonella.
“Ci sono arrivate numerosissime lettere di invito da parte dell’Azienda Sanitaria. Hanno iniziato ad arrivare quando aveva tre mesi. Le lettere che ci sono state inviate, così come a tantissimi altri genitori, ci hanno fatto sentire in obbligo di vaccinare il nostro bambino con l’MMR per proteggerlo da una malattia definita terribile”.
Non sapevano, purtroppo, che poco dopo la vaccinazione il loro bambino avrebbe improvvisamente sviluppato una condizione di gravissima disabilità irreversibile. 
In Inghilterra i medici non spiegano come mai i sintomi di autismo emergono improvvisamente e inspiegabilmente in un periodo che coincide con la somministrazione dell’MMR.
La maggior parte dei medici continua a sostenere che questo collegamento è temporale e che non c’è nessuna evidenza medico scientifica di un nesso con la vaccinazione.
Il Dipartimento della Salute insiste: “l’MMR rimane la migliore protezione contro morbillo, parotite e rosolia, è riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità come un vaccino sicuro e c’è una grande quantità di studi che dimostrano come i bambini che hanno ricevuto il vaccino MMR non sono più a rischio di autismo rispetto a quelli a cui non è stato somministrato“.
Tuttavia, la Sentenza italiana suggerisce chiaramente che questo importante dibattito è lontano dall’essere concluso.
[Fonte DailyMail e COMILVA] 

Nessun commento:

Posta un commento