mercoledì 6 maggio 2015

BATTESIMO

10261697_690683500988670_88966187_n
La Corte Europea ha condannato l’Italia per aver violato i Diritti umani di una donna atea e agnostica e del suo figlio, neonato all’epoca dei fatti, la quale si era ribellata al battesimo del bambino e che il padre senza il consenso della moglie ha battezzato con il rito cattolico come da tradizione.
Il caso è sorto con il ricorso della moglie che era stata condannata da un Tribunale italiano per minacce e abbandono del tetto coniugale, in quanto era contraria al battesimo del figlio fortemente voluto dal marito e dai nonni paterni e che chiedeva che il battesimo fosse giuridicamente annullato.
I giudici di Strasburgo spiegano nella sentenza, che non entra nell’ambito teologico-dogmatico:
L’Italia, permettendo il battesimo ai neonati viola la carta articolo 9 della Convenzione Europea in combinato disposto con l’articolo 14, in quanto i neonati non sono ancora in grado di intendere e di volere o emettere un atto personale e cosciente e, nella fattispecie sono obbligati e far parte di un associazione religiosa per tutta la vita. L’imposizione del rito chiamato sacramento tradisce il carattere di una dottrina che considera le persone come oggetti, il cui destino è deciso a loro insaputa da una organizzazione religiosa. Infatti, il battesimo impone al battezzato un sigillo indelebile, facendolo diventare a tutti gli effetti un iscritto e membro a sua insaputa e volontà e assoggettandolo alla suoi regolamenti e alla sua autorità. Come si evince nel canone 96 del Codice Cattolico di diritto canonico: «mediante il battesimo l’uomo è incorporato alla Chiesa di Cristo e in essa è costituito persona, con i doveri e i diritti che ai cristiani, tenuta presente la loro condizione, sono propri». Questa pratica lede il superiore interesse del bambino: sancito dall’art. 3, dalla Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991 con la legge n. 176. che prevede che in ogni decisione, azione legislativa, provvedimento giuridico, iniziativa pubblica o privata deve salvaguardare l’interesse superiore del bambino.”
Il Governo Italiano, entro 6 mesi (pena le sanzioni previste per le procedure di infrazione) dovrebbe adottare le relative riforme di Legge per rimediare alla violazione.
 “Sono ovviamente entusiasta, è un’altro passo avanti verso il progresso e servirà soprattutto ai nostri figli” – ha commentato l’avvocato della donna, Dott. Gianni Battisti.    Mi auguro che l’odierna sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani ci aiuti ad far approvare quanto prima una proposta di legge che presenteremo in parlamento con le 850000 firme già raccolte, che introduce il reato di violenza religiosa sui minori.”
Filippo Salomea – Corrispondente da Bruxelles
fonte: http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11598242/La-Corte-europea-ci-vieta-di.html

Un abbraccio di luce e amore Gioia

consulto telefonico num. 06/98379041
costo 50cent al minuto
gioia@gioiacartomanzia.com

Nessun commento:

Posta un commento