lunedì 4 maggio 2015

Devono vedere il sangue per intervenire

Cari amici,
poche ore fa un carabiniere, Francesco De Vito, 47 anni, ha ucciso la moglie Fiorella Maugeri, di 43 anni, madre di una ragazza di 17 anni ed un ragazzo di 15.
La figlia era in casa durante le fasi drammatiche dell’omicidio. Quando è iniziata la lite la madre l’ha fatta salire al piano superiore della villetta ma poi, sentendo urlare più forte, la ragazza è scesa nuovamente ed ha trovato la madre riversa a terra nel sangue.
Fiorella aveva già denunciato il marito per maltrattamenti, proprio come l’80% delle altre donne, tutte morte pur avendo segnalato alle autorità competenti la paura di essere uccise dal proprio uomo.
In Italia, le donne vittime di violenza non hanno alcuna garanzia di sicurezza o protezione, anzi, il più delle volte dopo la denuncia le cose peggiorano. Per di più, la vittima che decide di denunciare, deve farsi carico delle spese legali e aspettare tempi insostenibili, a volte persino pericolosi.
Pensate che tra la denuncia e l’eventuale condanna passa troppo tempo e la vittima viene lasciata sola dalle istituzioni che dovrebbero tutelarla e proteggerla. Rimane invece esposta quindi all’escalation degli atti persecutori che, come già detto, spesso piuttosto di subire un’interruzione, aumentano d’intensità.
In base agli ultimi casi di cronaca, 3 stalker su 5 dopo la denuncia, continuano indisturbati nel perseguitare le loro vittime fino ad ucciderle senza alcuna pietà.
Vedete, amici, una giustizia ritardata diventa una giustizia negata. Quindi: una morte assicurata.

Carabiniere uccide moglie a coltellate: non accettava la separazione. “LEI LO AVEVA GIÀ DENUNCIATO” AuthorAndrea Mavilla Published on4 maggio...






Un abbraccio di luce e amore Gioia

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