sabato 6 giugno 2015

L'occhio di Sauron


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Il presente breve articolo sfiora solo una delle misteriose anticipazioni e dei messaggi obliqui contenuti nel famoso ciclo narrativo di Tolkien, Il Signore degli anelli. Non accenno, infatti, neppure al possibile significato dell'Anello né al conturbante e sibillino titolo del secondo episodio della trilogia, Le due torri. Se sarà possibile, scriverò qualcosa a tal proposito.
Esiste una luce che rischiara le tenebre ed esiste una luce che acceca.

Le prossime Olimpiadi si svolgeranno (se mai si svolgeranno) a Pechino. Per l'occasione sono stati costruiti i soliti ciclopici edifici in cui sono incastonati i simboli prediletti dagli Oscurati. In una delle tante costruzioni, spicca un inquietante occhio di un rettile, dalla pupilla oblunga verticale... un emblema molto particolare... L'occhio, che evoca quello onniveggente spesso usato dalle varie logge cattomassoniche, ricorda anche quello di Sauron, uno dei protagonisti della saga composta da Tolkien (1892-1973), Il Signore degli anelli. Reputo l'opera di Tolkien noiosa e kitch, ma, come avviene di frequente, nell'ambito della narrativa e della cinematografia fantastica e fantascientifica, è disseminata di allegorie e di valori cifrati che adombrano situazioni reali. (...)

È il caso di soffermarsi sul personaggio di Sauron e sulle principali vicende che lo riguardano.

Egli è l'Oscuro Signore di Mordor, un potente spirito del male.

Sauron è un nome Quenya, che può essere tradotto con l'Aborrito. (...) I suoi più famosi titoli, l'Oscuro Sire di Mordor e il Signore degli Anelli, appaiono solo qualche volta nei libri. All'inizio dei tempi Sauron serve Aulë il Fabbro, dal quale impara l’arte della forgiatura. In seguito diviene braccio destro di Melkor (o Morgoth), Signore del Male. Di nascosto fabbrica un Anello, l'Unico Anello, nel quale infonde gran parte del suo potere malvagio. Tale oggetto è il più potente tra gli Anelli del Potere e conferisce a chi lo tiene al dito la capacità di scorgere i pensieri di chi porta gli altri anelli (sono complessivamente 19, di cui appartengono agli Elfi, 7 ai Nani e 9 agli Uomini) e di controllarne la volontà ovunque essi si trovino.

Attraverso l'anello, Sauron intende assoggettare i popoli liberi della Terra di Mezzo e ci riuscirebbe se Isildur, figlio del Re di Gondor, non gli tagliasse il dito al quale è infilato l'Unico Anello. Vinto, Sauron perde la propria corporeità, assumendo in seguito le sembianze di un occhio infuocato. (...)

Frodo, hobbit volitivo ed inquieto, dopo una lunga serie di disavventure e grazie al decisivo aiuto di Sam, Aragorn, Gandalf e degli altri membri della Compagnia dell'Anello, riesce a distruggere l'Unico, gettandolo nel Monte Fato. Sauron è sconfitto”.

Sebbene il nome Sauron valga, come si notava, nella lingua inventata da Tolkien, l’Aborrito, in realtà, pare richiamare il termine greco “sauros” che significa “lucertola”.

Mi pare anche significativo che, Sauron, dopo aver perso la propria corporeità, acquisisca la forma di un occhio infuocato: ciò porta alla mente l’occhio luciferino della sinarchia, occultato e, al tempo stesso esibito, un po’ dappertutto, da Roma a New York, da Londra a Pechino.

Le vicissitudini legate al sinistro e malvagio personaggio ed ai suoi nemici corrispondono al tòpos della lotta tra il Bene ed il Male. Sono anche, però, una trasfigurazione di eventi storici nascosti, anche attuali, relativi alla dominazione di una razza malevola, forse di sembianze rettiliane? 




Fonti:

AA.VV., Gli eroi del Signore degli anelli, 2004
http://stargods.org/ReptilianPage.htm

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