domenica 26 luglio 2015

BASTA QUESTI TERRORISTI CONTRO IL PIANETA




Maria Rita D'Orsogna, ricercatrice italiana emigrata in California, (nella foto) ha scritto a Passera la lettera che tutti avremmo voluto scrivergli. Diciamole grazie e prendiamoci cinque minuti per leggerla, mezz'ora per meditarla e due mesi di lotta infuocata al rientro per cacciare questa gentaglia a calci in culo e ripristinare la legalità europea violata!!!
Caro signor Passera,
stavo per andare a dormire quando ho letto dei suoi folli deliri per l'Italia petrolizzata.
Ci sarebbe veramente da ridere al suo modo malato di pensare, ai suoi progetti stile anni '60 per aggiustare l'Italia, alla sua visione piccola piccola per il futuro.
Invece qui sono pianti amari, perche' non si tratta di un gioco o di un esperimento o di una scommessa.
Qui si tratta della vita delle persone, e del futuro di una nazione, o dovrei dire del suo regresso.
Lei non e' stato eletto da nessuno e non puo' pensare di "risanare" l'Italia trivellando il bel paese in lungo ed in largo.
Lei parla di questo paese come se qui non ci vivesse nessuno: metanodotti dall'Algeria, corridoio Sud dell'Adriatico, 4 rigassificatori, raddoppio delle estrazioni di idrocarburi.
E la gente dove deve andare a vivere di grazia?Ci dica.
Dove e cosa vuole bucare?Ci dica.
I campi di riso di Carpignano Sesia? I sassi di Matera? I vigneti del Montepulciano d'Abruzzo? Le riserve marine di Pantelleria? I frutteti di Arborea? La laguna di Venezia? Il parco del delta del Po? Gli ospedali? I parchi? La Majella? Le zone terremotate dell'Emilia? Il lago di Bomba? La riviera del Salento? Otranto? Le Tremiti?
Ci dica.
Oppure dobbiamo aspettare un terremoto come in Emilia, o l'esplosione di tumori come all'Ilva per non farle fare certe cose, tentando la sorte e dopo che decine e decine di persone sono morte?
Vorrei tanto sapere dove vive lei.
Vorrei tanto che fosse lei ad avere mercurio in corpo, vorrei tanto che fosse lei a respirare idrogeno solforato dalla mattina alla sera, vorrei tanto che fosse lei ad avere perso la casa nel terremoto, vorrei tanto che fosse sua moglie ad avere partorito bambini deformi, vorrei tanto che fosse lei a dover emigrare perche' la sua regione - quella che ci dara' questo 20% della produzione nazionale - e' la piu' povera d'Italia.
Ma io lo so che dove vive lei tutto questo non c'e'. Dove vive lei ci sono giardini fioriti, piscine, ville eleganti soldi e chissa', amici banchieri, petrolieri e lobbisti di ogni genere.
Lo so che e' facile far cassa sull'ambiente. I delfini e i fenicotteri non votano. Il cancro verra' domani, non oggi. I petrolieri sbavano per bucare, hanno soldi e l'Italia e' corrotta. E' facile, lo so.
Ma qui non parliamo di soldi, tasse e dei tartassamenti iniqui di questo governo, parliamo della vita della gente. Non e' etico, non e' morale pensare di sistemare le cose avvelenando acqua, aria e pace mentale della gente, dopo averli lasciati in mutande perche' non si aveva il coraggio di attaccare il vero marciume dell'Italia.
E no, non e' possibile trivellare in rispetto dell'ambiente. Non e' successo mai. Da nessuna parte del mondo. Mai.
Ma non vede cosa succede a Taranto?
Che dopo 50 anni di industrializzazione selvaggia - all'italiana, senza protezione ambientale, senza controlli, senza multe, senza amore, senza l'idea di lasciare qualcosa di buono alla comunita' - la gente muore, i tumori sono alle stelle, la gente tira fuori piombo nelle urine?
E adesso noialtri dobbiamo pure pagare il ripristino ambientale?
E lei pensa che questo e' il futuro?
Dalla mia adorata California vorrei ridere, invece mi si aggrovigliano le budella.
Qui il limite trivelle e' di 160 km da riva, come ripetuto ad infinitum caro "giornalista" Luca Iezzi. Ed e' dal 1969 che non ce le mettiamo piu' le trivelle in mare perche' non e' questo il futuro. Qui il futuro si chiama high tech, biotech, nanotech, si chiamano Google, Facebook, Intel, Tesla, e una miriade di startup che tappezzano tutta la California.
Il futuro si chiama uno stato di 37 milioni di persone che produce il 20% della sua energia da fonti rinnovabili adesso, ogni giorno, e che gli incentivi non li taglia a beneficio delle lobby dei petrolieri.
Il futuro si chiamano programmi universitari per formare chi lavorera' nell'industria verde, si chiamano 220,000 posti di lavoro verde, si chiama programmi per rendere facile l'uso degli incentivi.
Ma non hanno figli questi? E Clini, che razza di ministro dell'ambiente e'?
E gli italiani cosa faranno?
Non lo so.
So solo che occorre protestare, senza fine, ed esigere, esigere, ma esigere veramente e non su facebook che chiunque seguira' questo scandaloso personaggio e tutta la cricca che pensa che l'Italia sia una landa desolata si renda conto che queste sono le nostre vite e che le nostre vite sono sacre.

venerdì 24 luglio 2015

BASTA QUESTA VERGOGNA PAZZIA SOLO UMANA

essereAnimali
22 LUGLIO 2015

NUOVA EPIDEMIA DI INFLUENZA AVIARIA NEGLI USA: UCCISI PREVENTIVAMENTE 48 MILIONI DI VOLATILI

di Alessandro Ricciuti – Avvocato, blogger e attivista per i diritti animali
Lontano dai riflettori dei media europei, negli USA è in corso una nuova impressionante epidemia di influenza aviaria. Il virus è stretto parente del ceppo H5N1, che dal 2005 fece scattare la psicosi in tutto il mondo trasformandosi in pandemia, grazie alla diffusione tramite gli uccelli selvatici che lo trasportarono dal sudest asiatico in Africa, Europa e America.
Anche in questo caso, si tratta di un ceppo altamente patogeno, che però non ha ancora attirato troppo l’attenzione, poiché per il momento non ha ancora raggiunto la mutazione che aveva permesso al suo precedessore di infettare l’uomo. Colpisce invece con una mortalità elevata gli animali d’allevamento e selvatici. Quanto ai primi, i dati diffusi dal Dipartimento dell’Agricoltura statunitense fotografano un’ecatombe senza precedenti: 48 milioni gli animali uccisi dal dicembre 2014 fino ad oggi in circa 200 allevamenti, per la maggior pare in Iowa e Minnesota, anche se l’epidemia ha raggiunto ben 21 stati.
Tuttavia, una mortalità così impressionante non è dovuta al virus ma all’uomo: allo scopo di contenerne in ogni modo la diffusione, le autorità sanitarie hanno ordinato lo sterminio di milioni di animali, anche laddove vi era un singolo caso di infezione conclamata.
Un contagio che per la verità era e resta comunque pressoché scontato, a causa delle condizioni in cui gli animali sono costretti a vivere negli allevamenti intensivi, tanto che il britannico Guardian si chiede se la forma di allevamento industriale che tutti conosciamo non sia proprio per questo motivo fondamentalmente insostenibile.
Fa riflettere anche il fatto che nonostante le precauzioni prese dopo la pandemia dello scorso decennio e la risposta imponente che le autorità hanno dato dopo la scoperta dei primi focolai del nuovo virus, questo abbia continuato per diversi mesi ad espandersi, superando i confini degli allevamenti e degli stati. Quei capannoni industriali, così isolati dall’esterno, sono stati facilmente penetrati dal nemico invisibile, che una volta dentro quelle mura non ha fatto fatica a contagiare migliaia di animali in pochissimo tempo, laddove non sono stati uccisi prima dall’uomo.
aviariaUSA
Anche impressionanti sono i metodi con cui le autorità procedono alla rapida uccisione degli animali malati, definita in modo meno cruento “depopolamento”: le galline ovaiole vengono sterminate con il monossido di carbonio direttamente nelle gabbie, mentre per polli e tacchini allevati a terra si adopera una speciale schiuma a base di acqua, del tutto simile a quella utilizzata nei comuni estintori, che viene pompata nei capanni con gli animali e pian piano li sommerge, fino a farli soffocare. Secondo uno studioso, in questo caso la morte avviene in circa un minuto ma altri veterinari indicano dai 3 ai 7 minuti il tempo necessario. Da qui le critiche delle associazioni animaliste, anche se in un documento del Dipartimento dell’Agricoltura americano questo metodo viene giudicato “umano” e si enfatizza il ridotto numero di lavoratori necessari.
A ciò si aggiunga che il veterinario a capo della divisione del Dipartimento per l’Agricoltura durante una audizione al Senato ha dichiarato che un altro metodo da preferire per la sua rapidità ed efficienza (cioè per il costo nullo), consisterebbe semplicemente nellospegnimento dei sistemi di ventilazione, che chiaramente porterebbe gli animali ad una lenta morte per asfissia.
Nel frattempo, sui media tiene banco il quasi raddoppio dei prezzi delle uova e il danno economico stimato per il comparto agricolo. Negli ultimi giorni, anche la carne di pollo e tacchino in alcune città è diventata rara e si prevede una riduzione del 10% del numero di tacchini disponibili per il giorno del ringraziamento.
Al momento, le temperature estive stanno mitigando gli effetti del virus, che secondo gli esperti è quiescente in attesa che con l’autunno arrivino le condizioni climatiche favorevoli per tornare a colpire. Le vittime potrebbero quindi crescere ulteriormente. Va aggiunto che questo nuovo ceppo di influenza aviaria è sbarcato in Europa, con la confermada parte delle autorità britanniche di un focolaio nel nord-ovest dell’Inghilterra. Già a novembre scorso e febbraio ci erano stati casi di diffusione dei virus negli allevamenti, poi rientrati.

giovedì 23 luglio 2015

ECCO CHE FINE FANNO I SOLDI


Gli 80 miliardi di euro di cui la Grecia ha bisogno si trovano in Svizzera… e sono greci
Carlos Enrique Bayo, direttore del giornale spagnolo Público, ha scritto un interessante articolo denunciando l’evasione di capitali greci nei paradisi fiscali avvenuta negli ultimi anni e smontando l’argomentazione secondo cui la crisi greca si deve tra l’altro all’aumento delle pensioni o ai pensionamenti anticipati.
Bayo parla del cinismo della Troika e del Consiglio d’Europa, i quali nascondono un’informazione che conoscono benissimo e allo stesso tempo insistono sulle responsabilità dell’impoverito popolo greco e sulla necessità di stringere ancora una volta la cinghia.
Dall’articolo emergono dati come quello degli 80 miliardi di euro di cui la Grecia ha bisogno in questo momento per il terzo salvataggio, che in realtà si trovano in conti correnti in Svizzera e appartengono a magnati greci.
Si è arrivati a questa situazione con la connivenza di tutti i governi precedenti a quello di Tsipras, che si sono rifiutati di pubblicare la lista Falciani (dal nome di Hervé Falciani, dipendente della HSBC, che nel 2008 diffuse i nomi di oltre 80.000 persone con ricchi conti correnti segreti nella sede di Zurigo della banca, N.d.T.), perché questa comprendeva ministri e loro parenti, la famiglia Papandreu, ecc. Quando un giornale la pubblicò, due anni dopo, il suo direttore venne arrestato.
Carlos Enrique Bayo termina il suo articolo con una domanda: “Qualcuno crede ancora che il debito pubblico sia legale, morale o legittimo?”
Pubblichiamo qui sotto la traduzione dell’articolo originale, ringraziando C. E. Bayo e Público.
Tra le numerose malefatte commesse dalla Troika e dal Consiglio Europeo contro la Grecia, forse la più cinica è stata quella di nascondere il fatto che tutto il denaro di cui i greci hanno bisogno di trova in paradisi fiscali ed è frutto dell’evasione di magnati tanto vicini alla Merkel e a Rajoy. In concreto, secondo gli esperti consultati dal programma Rundschau (Panorama) della radio-televisione svizzera (SRF), ciò che questi potenti nascondono in conti svizzeri arriva a 80 miliardi di euro – esattamente la somma che si sta negoziando per un terzo salvataggio della Grecia.
In realtà i fondi greci nascosti in Svizzera potrebbero raddoppiare o triplicare questa cifra: le stime citate dal giornale Neue Zürcher Zeitung am Sonntag di Zurigo sull’ammontare del denaro in nero greco in questo paradiso fiscale oscillano tra i 2 e i 200 miliardi di euro! Una forbice astronomica, che mostra come il segreto bancario difeso dal governo svizzero abbia permesso il saccheggio dei fondi pubblici di Atene, che ha mandato in rovina il paese (è chiaro che il problema non sono le pensioni anticipate, come cercano di farci credere i nostri governanti). E queste favolose fortune non pagano un centesimo di quelle imposte il cui aumento l’Unione Europea vuole imporre all’impoverita popolazione greca.
E’ impossibile calcolare quanto denaro sia stato sottratto alle casse dello Stato greco nell’enorme fuga di capitali iniziata nel 2010, quando si riconobbe che nel 2001, per entrare nell’euro il governo socialista di Kostas Simitis aveva nascosto il suo colossale debito con l’aiuto di Goldman Sachs. Questa emorragia economica si è prodotta in un paziente già dissanguato da un’evasione fiscale sfrenata: nel 2009 un rapporto dell’Helvea Bank calcolava che il 99% degli oltre 23 miliardi di euro depositati da magati greci nei conti svizzeri non era mai stato dichiarato al fisco. E questo parlando solo dei conti correnti e senza citare tutte le altre forme di investimento: azioni, buoni, immobili, fondazioni, trust, fondi…
Non è che le autorità europee fossero all’oscuro di questo saccheggio della ricchezza greca, anzi, tutto il contrario: nel Christine Lagarde (allora Ministro delle Finanze francese e oggi direttrice del Fondo Monetario Internazionale) consegnò al suo collega nel governo di Atene, Giorgios Papaconstantinou, i 2.059 nominativi greci della famosa Lista Falciani, tra cui figuravano un ex ministro della Cultura, varie alte cariche del Ministero delle Finanze e numerosi grandi imprenditori e famosi politici.
Non solo il governo greco nascose questa lista e non fece nulla – nonostante venisse dimostrato che la sola famiglia Papandreu teneva nella banca svizzera 500 milioni di euro – ma addirittura quando, due anni dopo, la rivista Hot Doc pubblico i nomi della lista, la Procura greca si affrettò a ordinare l’arresto del suo direttore, il giornalista investigativo Kostas Vaxevanis, per violazione della privacy di questi evasori! Inoltre l’anno scorso si è scoperto che il ministro Papaconstantinou aveva cancellato dalla lista originale i nomi di sua cugina Eleni e di suo marito e del marito di sua sorella Marina, che avevano conti correnti milionari nella filiale zurighese della HSBC.
“La cosa più interessante è il motivo per cui la Grecia, tra tutti le nazioni che hanno ricevuto la lista Falciani, sia stata l’unica a non utilizzarla” per recuperare la fortuna trafugata, ha scritto il commentatore politico Pavlos Tsimas nell’edizione domenicale del quotidiano greco Ta Nea. A commettere questa omissione non è stato solo il socialista Papaconstantinou (il negoziatore del criticato primo salvataggio della Grecia, che portò a una devastante austerity), ma anche il suo successero al Ministero delle Finanze, Evangelos Venizelos, divenuto poi leader del PASOK e anche il successivo governo conservatore di Antonis Samarás, grande amico e alleato di Rajoy, che ha applicato con grande rigore le imposizioni della Troika, portando il paese alla rovina.
Non bisogna pensare però che solo il bipartitismo greco (Nuova Democrazia e PASOK) si sia dedicato a coprire i grandi evasori che hanno defraudato le finanze pubbliche. Anche i governi laburisti e conservatori britannici hanno ignorato i 7.000 conti del Regno Unito presenti nella Lista Falciani: secondo la BBC in otto anni solo uno di questi evasori è stato processato e nel frattempo si è permesso a questi magnati di portarsi in altri paradisi fiscali 100 miliardi di euro. Una fortuna immensa sottratta all’Ufficio delle Imposte britannico grazie all’inazione di governi che allo stesso tempo aumentavano la pressione fiscale sui salariati e tagliavano servizi e sussidi con la scusa della mancanza di fondi pubblici.
E comunque la Svizzera è solo uno dei 74 paradisi fiscali del pianeta, dove secondo i calcoli di Wall Street si nascondono almeno 32 trilioni di dollari (l’ammontare del PIL spagnolo da qui al 2045), una gigantesca accumulazione di capitali che inoltre cresce di un trilione di dollari all’anno. E’ da questo enorme stock monetario, sottratto alle finanze pubbliche, che esce il denaro dei “mercati” con cui si indebitano gli Stati e che bisogna restituire religiosamente, con i sacrifici e l’impoverimento dei cittadini, secondo la dottrina quasi-religiosa dell’austerity neo-liberista.
“Qualcuno crede ancora che il debito pubblico sia legale, morale o legittimo?”
Traduzione dallo spagnolo di Anna Polo

lunedì 20 luglio 2015

LA FABBRICA DEI SOGNI – I PERSUASORI OCCULTI!


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articolo di Nogeoingegneria.com
In aprile Turkish Airlines (linea di bandiera turca) e Lowe Istanbul hanno lanciato uno spot pubblicitario considerato tra i più belli dell’anno. 
Si tratta di un racconto cinematografico di due minuti, denso di atmosfera magica creata da quattro bambini di un piccolo, polveroso villaggio in Anatolia.
La campagna pubblicitaria è iniziata il 23 aprile, giorno della Sovranità Nazionale e Giornata dei Bambini. Una scelta davvero particolare per il lancio di questo messaggio sui sogni e le speranze dei bambini, trasmesso alle 21 su tutti i canali televisivi. Lo spot ha vinto il plauso di critica e pubblico e sta facendo il giro del mondo su giornali, tv e social network.
Lo spot, diretto da Bahadir Karatas (Filmpark), è indubbiamente molto riuscito e difficilmente può non piacere.
Racconta lo stupore dei bambini nello scorgere un aereo solcare l’orizzonte mentre rilascia una scia corposa.
Il richiamo è ovvio, non ci vuole troppa fantasia. L’apparizione di una stella cadente con bella scia è associata a un sentimento di meraviglia, pochi si sottraggono alla tentazione di esprimere un desiderio, seguendo la tradizione popolare che promette l’avverarsi dei pensieri formulati nel brevissimo tempo di esistenza di una scia luminosa in cielo.
I bambini sognano che l’aereo scenda nella loro terra, ma prendono anche in mano la situazione. Si danno da fare e costruiscono una pista elementare per far sì che il sogno possa diventare realtà



Qual è il messaggio che arriva al cuore dei bambini?
Scoprirlo è un fatto di attenzione sui particolari. Più di un messaggio subliminale sembra essere trasmesso in questi pochi secondi. Le immagini selezionate danno spazio alle intuizioni di chi ha voglia di indagare sui significati nascosti.
Chi è rimasto affascinato dalla piccola favola non amerà vederla distrutta da una lettura critica, ma pare che possa essere considerata un esempio di operazione psicologica efficacissima.
Non si può pensare che si tratti di una creazione ingenua, data l’importanza dei clienti del gruppo/produttore: Unilever, BP, Nestlè, Shell, Turkcell, HSBC, Avea, İş Bankası, Akbank, Garanti Bank, Hyundai, Renault, Fiat, Beko, Pepsi Co. ed altri (http://filmpark.com.tr/about).
Molti dettagli tradiscono un quadro ampio di intenti che lascia intravedere un condizionamento complesso con effetto che si manifesta nel lungo periodo, specie se si pensa alla psiche dei bambini.
Una scia = un sogno!
Tante scie = tanti sogni e desideri?
Nel secolo scorso la pubblicità subliminale è stata la protagonista della comunicazione, come ben raccontato nel libro di Vance Packard “I persuasori occulti” del 1957. Sembra il manuale di un mago in vena di svelare i suoi trucchi. A distanza di molti anni è forse il libro più importante su questo tema e assolutamente da leggere.
I trucchi psicologici e le tattiche usate dal marketing per manipolare le menti, si sono certamente affinate dai tempi di Packard. I nuovi strumenti tecnologici, le scoperte nel campo del comportamento, della psicologia cognitiva e delle neuroscienze, hanno fatto passi da gigante da allora, infatti ormai si parla di neuromarketing.
Gli esperti di marketing sono in grado di utilizzare le nostre emozioni: paure, sogni, desideri, ansie, aspettative. Ma quali sono le strategie messe in atto dai “persuasori”?
Basti pensare che circa il 50% del buget del settore è indirizzato verso il kidmarketing, che indirettamente condiziona anche gli adulti. Il presupposto del marketing rivolto ai bambini (e non solo) è molto semplice: prima associo certe sensazioni a un prodotto/evento/persona e maggiori probabilità ho di creare un legame permanente tra i due aspetti. In seguito l’associazione mentale avviene automaticamente, non attiene alla sfera cosciente e diventa parte della nostra percezione visiva.
Il bambino, una volta che è stato investito dal flusso pubblicitario, diventa un alleato (inconsapevole). Questa è la ragione per cui tante delle cose che i bambini, anche molto piccoli, hanno per le mani contengono dei loghi, delle forme riconoscibili.
Senza dubbio le multinazionali hanno i bambini come target prinicipale e percentrare l’obiettivo servono dati e ricerche.
La ricerca sui bambini molto piccoli è di tipo precognitivo: questa è la cosa più grave e deve far riflettere. Vengono utilizzati dei sensori che misurano il livello di sudorazione e il cambio di stato emotivo. Da una certa età in poi i bambini vengono sondati e raggruppati in cluster(categoria-gruppo di preferenze). Una volta segmentati e profilati, le schede di piccoli e grandi passano agli esperti del marketing che ci diranno quello che vogliamo sentirci dire.
Nei manuali si legge che il marketing migliore è quello che non si vede, come le pubblicità in cui quasi non ti accorgi del punto chiave, che non ti sbatte in faccia il marchio, ma è seducente, mistificato, in modo che il messaggio sia assorbito dal subconscio.
Dietro pochi secondi di spot ci sono molti soldi e le abilità di registi straordinari.
Pubblicità, film, musica, hanno dall’esordio massmediatico una funzione molteplice, rappresentano vettori rilevanti per lapropaganda, per la manipolazione di menti e cuori, sono armi cruciali del mindformingdell’ingegneria sociale.

UNA STORIA ESEMPLARE INDIETRO NEL TEMPO.
L’evento delle bombe nucleari che nel 1945 distrussero città giapponesi è stato uno SHOCK anche oltre confine, ma non ha impedito una rapida svolta verso l’atomo “buono”. Il Giappone stesso era una nazione guida nel costruire centrali nuclearti in tutto il territorio (1). Com’era possibile una tale svolta?
Gli orrori di Hiroshima e Nagasaki vennero abilmente cancellati, ma con quale strategia di convincimento?
Fu lanciata una bomba alternativa, nacque la sex-bomb atomica (2) che invase schermi, giornali e JUKEBOXE.
Una mossa geniale…
La storia si ripete il 1° marzo 1954 quando una bomba atomica Usa polverizza con il TEST BRAVO l’atollo Bikini delle isole Marshall. Vengono deportati i 167 abitanti, abbandonati al loro destino radioattivo migliaia di persone degli atolli vicini (3).
Nel 1954 nacque Miss Bikini
Sempre nel 1954 viene lanciata la produzione televisiva (con relativo libro) di Walt Disney” IL NOSTRO AMICO ATOMO”, che nasce dalla collaborazione del mondo cinematografico con quello militare.
Walt Disney iniziò il suo show televisivo per la ABC nel 1954 con un contratto insolito: ha fornito alla ABC un programma televisivo settimanale della durata di un’ora in cambio di finanziamenti per la costruzione di Disneyland. Lo show televisivo è stato anche originariamente chiamato Disneyland.
Il Dr. Heinz Haber, noto scienziato nel campo dell’energia atomica, era il presentatore di questa serie. Haber introduce l’energia atomica ricordando il genio rinchiuso in una bottiglia, entrambi (dice Haber) sono in grado di fare sia il bene che il male e spetta al genere umano sviluppare controlli di sicurezza su questa scienza in gran parte inesplorata.
Ed inizia la favola dell’energia atomica buona di Tomorrowland.
Heinz Haber fu collaboratore di Wernher von Braun. Quest’ultimo dopo un strepitosa carriera nell’esercito tedesco in qualità di scienziato nel programma missilistico (svilupppato nel campo di concentramento di Dora-Nordhausen) poté, grazie alle forze armate americane, continuare il suo lavoro negli Stati Uniti.
Heinz Haber invece collaborò in esperimenti su esseri umani per studiare gli effetti della pressione ad alta quota per conto della Luftwaffe utilizzando, come von Braun, i prigionieri dei campi di concentramento (in questo caso di Dachau).
Anche Haber continuò la sua carriera negli USA, ed entrambi in un certo periodo lavorarono per la Walt Disney, sul progetto chiamato appunto “Tomorrowland at Disneyland”.
Nonostante la riluttanza di Walt Disney, questa operazione è diventata una sorta di biglietto da visita per l’azienda.
Monsanto CompanyAmerican Motors , Richfield Oil …..sono solo alcune delle aziende a mettersi in bella mostra a Tomorrowland nei primi anni.
Per tornare allo spot iniziale: una recente PRODUZIONE DISNEY invita i bambini a GUARDARE IN ALTO!
Trailer di “DUSTY”
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venerdì 17 luglio 2015

"Lo sapevate che Israele...?"




"Lo sapevate che Israele...?" - Lo sapevate che gli israeliani non-ebrei non possono comprare o affittare terra nell'entità sionista? -Lo sapevate che, nonostante la sua recentissima fondazione, (1948) è il Paese che ha collezionato il maggior numero di risoluzioni di condanna dell'ONU? -Lo sapevate che nega sistematicamente il diritto di voto alla maggioranza palestinese, che altrimenti eleggerebbe il proprio Governo? -Lo sapevate che ammette legalmente la tortura come metodo poliziesco e di coercizione, passando inosservato agli occhi di Amnesty International? -Lo sapevate che è stato condannato da una risoluzione dell'ONU del 1974 che definiva il sionismo come ideologia razzista? - Lo sapevate che le targhe palestinesi sono di colore diverso per distinguere gli ebrei dai non-ebrei? - Lo sapevate che Israele assegna l'85% dell' acqua agli ebrei ed il 15% restante è diviso fra tutti i Palestinesi nei territori? Per esempio ad Hebron, l'85% dell'acqua è convogliato a circa 400 coloni, mentre il 15% deve essere diviso fra 120.000 Palestinesi? -Lo sapevate che occupa impropriamente ampi territori fregandosene dei continui avvertimenti da parte della Comunità Internazionale? - Lo sapevate che gli Stati Uniti danno ai sionisti 5 miliardi di dollari di aiuti ogni anno? - Lo sapevate che gli aiuti che annualmente gli Stati Uniti concedono ad Israele sono maggiori di quelli che gli Stati Uniti assegnano all’intero continente africano? - Lo sapevate che Israele è l'unico paese del Medio Oriente che ha armi nucleari? - Lo sapevate che Israele è l' unico paese del Medio Oriente che rifiuta di firmare il trattato di non proliferazione nucleare? - Lo sapevate che Israele attualmente occupa i territori di una nazione sovrana (la Siria) sfidando impunemente le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite? - Lo sapevate che Israele ha ordinato l’assassinio dei suoi nemici politici in altri paesi (le famose 'operazioni chirurgiche'...)? - Lo sapevate che gli ufficiali dell’Alto Comando delle forze israeliane hanno ammesso pubblicamente di giustiziare i prigionieri di guerra disarmati? - Lo sapevate che Israele rifiuta di perseguire i soldati che hanno riconosciuto ed ammesso l'esecuzione dei prigionieri di guerra? - Lo sapevate che Israele confisca ordinariamente i depositi bancari, i commerci e la terra e rifiuta di pagare le compensazioni a coloro che le subiscono? - Lo sapevate che Israele si oppone o ignora 69 risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite? - Lo sapevate che l' odierno Israele si estende su di un territorio sul quale esistevano oltre 400 villaggi palestinesi ora scomparsi? - Lo sapevate che i quattro primi ministri di Israele (Begin, Shamir, Rabin e Sharon) hanno partecipato ad azioni terroristiche o altri attacchi contro civili, a massacri di donne e bambini, ad espulsioni forzate dei civili dai loro villaggi? - Lo sapevate che il ministero degli esteri israeliano paga due ditte americane di pubbliche relazioni per promuovere Israele agli Americani? - Lo sapevate che il governo di coalizione di Sharon include un partito xenofobo - Molodet -che sostiene l’espulsione di tutti i Palestinesi dai territori occupati? - Lo sapevate che gli insediamenti illegali sono aumentati durante gli otto anni trascorsi dagli accordi di Oslo? - Lo sapevate che Israele ha dedicato un francobollo ad un uomo che ha attaccato un bus civile uccidendo diverse persone ed ha dedicato un monumento ad un fanatico colono - Baruch Goldestein - che nel 1996 uccise senza motivo più di 30 musulmani in preghiera? - Lo sapevate che Israele è l'unico paese al mondo in cui la tortura verso i prigionieri e detenuti è legale? - Lo sapevate che i rifugiati palestinesi compongono maggior parte della popolazione di rifugiati del mondo? dal web e da http://www.radioislam.org/islam/italiano/sionismo/lo_sapevate.htm Pubblicato da Silvia Franceschini a 23:12 Invia tramite email Postalo sul blog Condividi su Twitter Condividi su Facebook Condividi su Pinterest Etichette: Amnesty International, colonie israeliane, Hebron, Israele, lo sapevate che, Medio Oriente, Nazioni Unite, Onu, Palestina, palestinesi, razzismo, risoluzioni ONU, sionismo, Stati Uniti

mercoledì 15 luglio 2015

BUSINESS: PEZZI DI BAMBINI VENDUTI COME RICAMBI


Lo ha ammesso. Ed una telecamera nascosta ha registrato tutto. Uno dei vertici dell’americana Planned Parenthood, la potente multinazionale dell’aborto, ha ammesso casi di interruzioni di gravidanza eseguite con la procedura – illegale ed altamente controversa – dell’aborto a nascita parziale e mediante guida ecografica, per non distruggere gli organi e vendere parti intatte del feto. Il prezzo medio richiesto si aggira tra i 30 ed i 100 dollari, a seconda della richiesta. Orribile!

La dottoressa Deborah Nucatola (nella foto, l’immagine tratta dal video)senior director dei servizi medici di Planned Parenthood dal febbraio 2009, per oltre un decennio ha avuto il compito di supervisionare le pratiche adottate presso tutte le strutture affiliate a livello nazionale. Ha interrotto gravidanze anche giunte alla 24ma settimana, a Los Angeles.
Di fronte a lei c’erano degli attori sotto copertura, fintisi al soldo di una società interessata al biologico umano: in realtà, agivano per conto del Center for Medical Progress. La loro indagine è durata circa tre anni. Particolarmente intensi. L’agenzia LifeSiteNews ha subito ripreso e diffuso l’atroce notizia.
Nel video, girato il 25 luglio dell’anno scorso, la donna ha svelato l’esistenza di un mercato illecito, specificando come, tra gli organi più richiesti del feto, figuri il fegato, benché stiano rapidamente “affermandosi” anche cuore, polmoni ed arti inferiori. Par di trovarsi in una macelleria. Purtroppo non è così.
La dottoressa Nucatola ha assicurato come Planned Parenthood si preoccupi di non dar di sé e dei propri operatori l’immagine di profittatori, pronti, come aguzzini, a speculare su queste creature umane ed a trar soldi dai loro tessuti. E ciò non solo per una comprensibile questione di “pubbliche relazioni”, bensì anche per una faccenda di diritto federale: la tratta di parti del corpo umano è un reato punibile con il carcere fino a 10 anni e con una sanzione, che parte da 500 mila dollari. Ma c’è un’altra legge, questa volta firmata nel 2003 dal presidente George W. Bush, che vieta la pratica dell’aborto a nascita parziale sull’intero territorio statunitense. I trasgressori sono punibili fino a 2 anni di reclusione ed a 250 mila dollari di multa.
Guai in vista, dunque, per la multinazionale pro choice? Non proprio. La dottoressa Nucatola è certa di poter aggirare la normativa, semplicemente “interpretandola”.
In un altro video, gli attori, sempre sotto copertura, si sono incontrati con Cecile Richards, amministratore delegato di Planned Parenthood. A suo giudizio, la dottoressa Nucatola sarebbe stata incredibilmente utile nel sostenere gli sforzi della multinazionale pro choice, per procurarsi parti dei corpi di bambini non nati. Ma sarebbe stata di grande aiuto anche come portavoce dell’ente, nel far conoscere attraverso i media le esigenze politiche dell’organizzazione.
David Daleiden, ideatore dell’indagine, ha precisato come questa forma di «associazione a delinquere raggiunga i piani alti della multinazionale dell’aborto. Gli eletti devono ascoltare il grido di pubblica indignazione e por fine a questa barbarie». In effetti, dopo la diffusione di questi filmati, i leader pro-life americani han subito chiesto al Congresso Usa di aprire un’indagine in merito. L’agenziaLifeSiteNews ha immediatamente promosso una raccolta-firme a sostegno di questa richiesta: «Questi video danno un quadro choccante del macabro, disumano business messo in piedi da Planned Parenthood – ha detto il dottor Charmaine Yoest, presidente e amministratore delegato dell’AUL-Americans United for Life Chiediamo al Congresso un’indagine immediata su queste presunte atrocità. E’ tempo di chiudere la partita con Planned Parenthood». Peraltro finanziata con soldi pubblici, quindi di tutti i contribuenti.
Sembra un film dell’orrore. Purtroppo non si tratta di fiction.