venerdì 29 gennaio 2016

QUESTI SONO I GENOCIDI DA RICORDARE


IL GENOCIDIO VOLUTAMENTE...DIMENTICATO
Domani 27 gennaio 2014 si celebra l'ormai noto "giorno della memoria" ricordando lo sterminio nazista degli ebrei.
Ma noi vogliamo ricordare un altro genocidio volutamente dimenticato, infatti nessun telegiornale di regime ne parla, ne tanto meno si sente parlarne nei nostri libri di storia usati a scuola o sarebbe il caso di chiamarla "sQuola"..
Perché il massacro dei nativi americani non viene ricordato?
Forse perché non fa notizia? Non frutta soldi? Non sono stati scritti diari delle memorie in merito? O forse perchè gli stessi che domani verseranno lacrime per le vittime dei campi di sterminio nazisti, solo gli stessi che qualche generazione fa portarono morte, abusi e violenza, laddove regnava un popolo LIBERO? Un popolo senza prigioni ne delinquenti, un popolo in armonia con la Natura..
Vi riporto una testimonianza scioccante:
"Il massacro dell'Acqua Azzurra"
"Vedevo gli indiani che cercavano di fuggire in tutte le direzioni, trascinandosi bambini, donne sanguinanti, uomini già chiaramente morti, ma che le loro squaw non volevano abbandonare...
La Cavalleria sopravveniva alle loro spalle e li spingeva verso i soldati appiedati che tiravano su di loro con calma, caricando e ricaricando a turno i moschetti... Quelli che riuscivano a fuggire, venivano inseguiti e finiti dai dragoni a cavallo...
I guerrieri cantavano il canto di guerra e si lanciavano contro i soldati, cadendo dopo pochi passi tra pallottole che ronzavano dappertutto come vespe furiose... Cinque figure accovacciate sotto un cespuglio saltarono fuori, aprendosi le vesti sul seno per fare vedere ai soldati che erano donne, ma i soldati le inseguirono facendole a pezzi, tagliando via prima un braccio, poi una gamba e divertendosi a mozzare i loro seni con le sciabole...
Un gruppo di donne, saranno state cinquanta o sessanta, si erano rifugiate in una piccola grotta e mandarono fuori una bambina piccola con uno straccio bianco in mano per chiedere pietà... La bambina fu subito decapitata da un fendente di sciabola...
I soldati sembravano impazziti, correvano e sparavano e mutilavano...
C'era chi mutilava anche i morti, tagliando via i testicoli ai maschi e dicendo che ne avrebbero fatto una borsetta per il tabacco... Qualche ufficiale gridava basta, fermatevi in nome di Dio, siete soldati dell'esercito degli Stati Uniti, ma quegli uomini non erano più soldati, erano diventati come cani idrofobi...
(Capitano John Todd a proposito del massacro dell'Acqua Azzurra, 1855)

Sono passati ormai quasi 200 anni da quel terribile quanto inutile massacro..L'uomo bianco è sempre lo stesso..ignorante e criminale come allora, ora gli "indiani" sono diventati le popolazioni della Palestina, dell' Iraq, del Libano, dell'Afghanistan, della Somalia, della Siria,dell' Iran...
L'uomo bianco che conquistò l'America dei nativi con la violenza, ora uccide per il petrolio, esporta democrazia, guerre...Quell'uomo bianco ora sventola la bandiera stelle e strisce...il genocidio continua..Eppure non ci sono giorni della memoria per tutte queste vittime innocenti..
Ora tocca a noi, figli di quell'uomo bianco tanto ignorante e violento, porre fine a questa catena..
Scienza di Confine

mercoledì 13 gennaio 2016

SU LA TESTA CONTRO LE SCIE CHIMICHE


19.11.13

SCIE CHIMICHE PER SCHIAVIZZARE IL MONDO

Italia (anno 2013): scie chimiche





di Gianni Lannes

Salvatore Esposito, Lucia Monaco, Alessio Rossi, Maria Ricci, Marta Tricarico, Luigi Amoruso, Daniele Matassa, Michele Matassa, Enzo Ciliberti, Michele Russo



Mentre la gente si aggira disperatamente per ogni angolo del Paese alla ricerca di un lavoro fantasma dopo aver perso anche quello malpagato in nero. Mentre le nostre aziende soffocate da tasse sempre più illegali chiudono al ritmo di centinaia al giorno. Mentre aumenta in modo impressionante il numero di persone che ogni giorno si lascia travolgere dal gioco d'azzardo, nell'illusione di rimediare con un colpo di fortuna ai propri problemi. Giorno dopo giorno un'intera nazione deliberatamente allo sbando si sfascia, a causa di una casta di politicanti eterodiretti, parassiti, ingordi,  incompetenti e criminali.

Ecco nel frattempo, da un buon decennio i cosiddetti “alleati” USA (e getta...) cioè i padroni d’Italia da 70 anni, ci stanno gasando, con la tacita connivenza dello Stato italiano, delle autorità italiane, dei governi italiani, dello Stato maggiore difesa italiano, dello stato maggiore aeronautica italiano, e così via. Risultato? Malattie in crescita a livello esponenziale. E poi morte. Stanno usando milioni di persone, interi popoli come cavie per il loro esperimento segreto.
Il negazionismo sulle scie chimiche è un crimine contro l’umanità, alla stregua dell’aerosolterapia bellica di chi irrora i cieli di gran parte del mondo.

Un dato di fatto: oggi ci sono scie nel cielo un giorno si e l’altro pure, una coltre chimica che una volta non c'era. L'unico punto di discussione è la finalità, nonché il segreto degli Stati. Se si trattasse di cosa buona e giusta l'avrebbero pubblicizzata da un pezzo questa misteriosa attività aerea. Invece regna il silenzio assordante, in violazione palese della Convenzione europea di Aarhus del 1998, ratificata in Italia dalla legge 108 del 2001. Perché? Si tratta di un bombardamento chimico a base prevalentemente di alluminio e bario (sostanze tossiche che rendono l'aria maggiormente elettronconduttiva) veicolati dai polimeri artificiali.

Fate una prova: il mineralogramma, ossia l'esame del capello per accertare quanti veleni avete purtroppo in corpo a vostra insaputa. Cercate nelle foto dei vostri nonni o dei genitori e vedete un pò se trovate un cielo a scacchiera. E date un’occhiata alle foto di una vacanza dei vostri amici degli ultimi anni e sicuramente ci troverete almeno una scia in cielo!

Poi ci sono altre cose che oggettivamente non hanno altra spiegazione: scie ad U ... questo può far capire a chiunque non sia in malafede, come non si tratti di normali voli di linea ... tempo perfetto, manco un filo di vento (condizione necessaria per far si che una scia di condensa duri almeno qualche minuto) ... e ci sono aerei che curvano e tornano indietro. Vai a casa o in ufficio e scopri che quel giorno, non ci sono stati dirottamenti. Con certi programmi e applicaizoni su internet puoi controllare in tempo reale il transito di aerei di linea (flight radar 24).

E ti fai delle domande, sempre se non sei in malafede o completamente stupido: perchè l'aereo è tornato indietro? Mistero della fede? Forse ogni tanto qualche pilota si dimentica le sigarette a casa e torna a prenderle?  

Su Roma ogni santo giorno è ormai uno stillicidio di aviocisterne a bassa quota che scaricano veleni chimici nell’aria. Aerei su Roma per legge non dovrebbero passarne ... hanno fatto gli aeroporti fuori proprio per questo motivo: se cade un aeroplano sul Colosseo fa un danno incalcolabile. Eppure c'è spesso il cielo a quadretti.
Chiunque può cercare alcune rotte di volo (http://planefinder.net/)
su Roma, non ce ne sono, gli aerei passano dal mare e comunque sono in fase di partenza o decollo, cosa che dovrebbe rendere impossibile il formarsi di scie di condensa. 

Sul loro scopo si può tranquillamente discuterne ma non sulla loro esistenza.
Come mai anche a Termoli si vedono scie non solo ad U,  o peggio a cerchio e reticolari, visto che in Molise non ci sono aeroporti?

Quella cosa chiamata scienza! Citazione tecnica alla voce Nasa: “scie di condensazione dovute al rapido raffreddamento dei gas di scappamento dei motori, i quali immettono nell'atmosfera, già molto umida, una quantità di vapore acqueo e nuclei di condensazione sufficienti a provocare il fenomeno. La temperatura dell'aria più favorevole è quella compresa fra i −25 °C ed i −40 °C, che salvo casi eccezionali si riscontra dagli 8.000 metri in su. Esse sono le più persistenti. Ma gli studi mostrano come scie di condensazione possono formarsi anche ad umidità relative pari allo 0% a patto che la temperatura sia sufficientemente bassa”. 

Le scie di condensa sono formate da minuscoli cristalli di ghiaccio che, con il vento (e sopra gli 8.000 metri d’altitudine di vento ce n'è parecchio) dovrebbero perdere coesione e sciogliersi. Ecco, come è possibile avere le "scie persistenti che si espandono" ... perchè sul sito della NASA o da altre parti, fanno riferimento a scie che si "espandono" senza ovviamente fornire una qualche motivazione per cui, dei cristalli di ghiaccio lasciati da un aereo di passaggio, dovrebbero moltiplicarsi. Allora, come mai? Si tratta di ghiaccio 9?  

Sarebbe carino che gli sparuti negazionisti prezzolati e allo sbaraglio si informassero un minimo prima di venire a farci perdere tempo!

Quindi se vedete a bassa quota (dove non esistono aerovie civili ma solo militari) una presunta "scia di condensa" a forma di U, non è in fase di decollo, non è in fase di atterraggio ... o hanno dirottato l'aereo o stanno spargendo qualcosa sulla vostra testa, o meglio direttamente nei vostri polmoni! Alternative non ce ne sono!
Se i negazionisti anche a livello vip televisivo seguitano a mentire, la gente perde la pazienza e passa all'azione per tutelare il diritto alla vita.

Nonostante siano ufficiali i progetti di ricerca per il controllo del clima, nonostante sia ufficiale che il governo Russo e quello Cinese hanno un sviluppato tecnologie per il controllo climatico, i negazionisti di turno definiscono "strategia cospirazionista" l'essere a conoscenza della possibilità dei governi di alterare le condizioni atmosferiche.

Praticamente anche se è ufficiale che esiste la possibilità di alterare le condizioni atmosferiche il negazionista demente sostiene che non dobbiamo crederci.

La storia dell’aerosolterapia bellica inizia ufficialmente in un paesino del Canada chiamato Espanola. In loco, nel 1996 gli abitanti assistettero all’improvvisa comparsa di grossi aerei (aviocisterne militari) che incrociavano a quote relativamente basse sulla verticale del paese, rilasciando enormi scie bianche che permanevano per molte ore nel cielo, formando una moltitudine di incroci a causa dei ripetuti passaggi aerei. Ovviamente la novità preoccupò la cittadinanza che chiese alle autorità se fossero in corso delle manovre militari nella zona avendo alcuni di essi riconosciuto negli aereomobili dei KC-10 e KC-135 in dotazione all’aviazione statunitense e utilizzati solitamente come cisterne per il rifornimento in volo degli aerei militari.
Le autorità inizialmente, negarono che i vicini di casa americani fossero impegnati in qualsiasi manovra che interessasse lo spazio aereo di Espanola ma dopo alcune settimane dalla comparsa di questi voli, le persone del luogo iniziarono a manifestare malesseri vari, in forme anche gravi, accompagnati da perdita di memoria a breve termine, e altre patologie che sembravano di natura allergica. La gente, allarmata, decise allora di mobilitarsi; vennero fatte fare da alcuni laboratori delle analisi sulla pioggia che rilevarono considerevoli quantità di Bario e Alluminio, ci si procurarono le prove di questi sorvoli dai tracciati radar del vicino aeroporto e furono fatti esposti e ingiunzioni.

I numeri tecnici? Il traffico aereo è aumentato di circa il 20 per cento negli ultimi 30 anni: tradotto in numeri significa che se negli anni '80 gli aerei formavano nel cielo 4 scie, oggi ne vedremmo 5. Le scie, quando apparivano dietro ad un aereo, erano uno spettacolo che lasciava tutti noi a naso per aria, perchè era non solo insolito, ma di brevissima durata.

Abbiamo esaminato foto di riviste di ogni genere, ma mai abbiamo visto sullo sfondo ciò che ora appare in ogni dove: cieli inquinanti da una coltre chimica.

I soggetti che possono decidere una simile sperimentazione, quali che ne siano i fini dichiarati od occulti, non ragionano come noi facciamo, ma per grandi numeri (da cui loro sono ovviamente esclusi). E’ già accaduto. Milioni di persone coinvolte in test di armi biologiche. Una gran parte della Gran Bretagna fu esposta al contagio batteri irrorati nel corso di esperimenti segreti. Pensate che chi ha ordinato lo sparimento aereo di questi veleni si faccia scrupolo per degli effetti collaterali se l'obbiettivo è riuscire a controllare le precipitazioni atmosferiche e/o limitare l'irraggiamento solare? 
Altro fenomeno inquietante. Si segnalano ragnatele un pò dappertutto in Europa (Valle del Rodano fino a Lione),sud della Francia ....ma inspiegabilmente nessun ragno.
Anche in Italia: prima l'Abruzzo e il Molise, poi Milano, quindi a Roma. Ci siamo persi qualche tappa? Qualcuno ha effettivamente trovato anche un solo ragno nel mare di tele?

Come mai, se il ballooning è un fenomeno naturale che si verifica ogni anno in autunno nelle zone rurali, come ha affermato Luciano Di Tizio del WWF (finanziato a livello internazionale dal clan mafioso Rockefeller), come mai gli abitanti delle zone rurali dell'Abruzzo in cui si è verificato il fenomeno, si sono allarmati, dimostrando di non saperne nulla? E come mai il fenomeno si è ripetuto ieri l'altro a Milano, area urbana e non rurale? Il tizio del WWF ha detto che il ballooning accade tutti gli anni. Dunque, o il fenomeno non rientra nel ballooning o il tizio del WWF spara cazzate. E perchè uno del WWF si affretta a mentire per tranquillizzare la popolazione? Cos'è, un tutore dell'ordine? Probabilmente è proprio così: un agente dell'ordine nuovo e mondiale.

In realtà, nonostante gli sgangherati e intimidatori tentativi di denigrare chi ha la percezione della situazione, ormai sempre più persone si accorgono della vera origine del fenomeno, le famigerate scie chimiche, menzionate persino in una recentissima interrogazione del consigliere regionale della Lega Nord Roberto Zaffini 



La realtà è che oltre alle città sono molto colpite da questo fenomeno le campagne, i terreni appena arati o seminati da poco sono stati completamente ricoperti da un fitta rete di ragnatele finissime, e soprattutto non bagnate dalla rugiada. Filamenti che ricoprono tutto e non si vedono se non chinandosi e guardando rasoterra in controluce; filamenti che causano il morbo di morgellons nelle persone che sono spesso a contatto con essi.

Ecco alcune immagini significative:







Le analisi eseguite in Francia sui polimeri di ricaduta evidenziano tracce di molecole presenti nei carburanti e nei lubrificanti dei reattori degli aerei.
Il link originale per visualizzare in dettaglio le analisi eseguite in Francia è il seguente:


Dulcis in fundo.  Ieri c'erano a Roma una trentina di scie visibili e intrecciate fra loro a disegnare traiettorie incredibili. Ma quante aerovie seguono questi aerei? E quanti ne volano, su una stessa fetta di cielo, nel tempo come detto breve di dissolvimento delle normali scie di condensazione? E a qualsiasi tipo di temperatura dell'aria, d'estate e d'inverno? Col cielo nuvoloso e col cielo sereno? Sempre uguali?

Fino a qualche tempo fa non avevamo idea di ciò che sta realmente accadendo in termini di aerosol, geo-ingegneria o scie chimiche. A seguito di osservazioni dirette e accurate ricerche, siamo venuti a conoscenza - come tanti altri soggetti - di gravi minacce per l'ambiente e l'umanità in generale. Non abbiamo mai permesso ad eventuali personaggi politici e mezzi di comunicazione telecomandata di dirci cosa è giusto o sbagliato. Come individui con un livello estremamente elevato di intuito e sesto senso, siamo in grado di analizzare i dati e capire i fatti conseguenti. E’ un fatto indubitabile: le scie chimiche esistono perché le vediamo quotidianamente quando le spruzzano sulle città. Inoltre, esistono diversi brevetti che comprovano l’esistenza di questa tecnologia di morte. Forse  "loro" dall’alto, si stanno preparando per il "Project Blue Beam"?

mercoledì 6 gennaio 2016

CONOSCENDO GLI INDIANI



Conoscendo gli Indiani


Riporto di seguito alcuni brani tratti dal libro Gli Indiani d'America, di Wilcomb E. Washburn, editori Riuniti,sulla personalità dei pellerossa, capitolo due. Questo testo è senza dubbio il migliore che ho letto sui native americans, i quali nonostante l’appellativo così netto - fatto che avrebbe dovuto spingere gli ospiti per lo meno a rispettarli - sono stati invece oggetto di ripetute, crudeli e ingiustificate decimazioni.

Riporto questi brani sorprendenti - come spero scoprirete - sia perché in fondo degli indiani a noi mi pare sia giunta un’immagine poco chiara, legata più che altro a film western - che quasi mai ne hanno saputo tracciare correttamente dei tratti identitari credibili ed adeguati - sia perché questo degli indiani potrebbe diventare, per chi lo volesse, un buon argomento di discussione con amici e conoscenti.

Ad esempio, per le ragioni indicate da Alan Watt in Scioccare e Sorprendere, comparso negli ultimi post di Anticorpi. Ecco a proposito riportate, tanto per cominciare, alcune sue “buone ragioni”: Presto il pubblico sarebbe stato incapace di pensare o ragionare per conto proprio, ciò sarebbe avvenuto in relazione al tipo di informazione che gli sarebbe stata fornita, 

Tutti quelli che sono in vita oggi, sono stati stimolati a non pensare.
Il principale strumento della propaganda è fare in modo di interrompere una conversazione tra le persone anche in una semplice stanza. Bisogna tornare alla comunicazione tra le persone e scovare le prove, perchè la conoscenza è stata frammentata, dato chela conoscenza è potere.

Un libro da leggere insieme per raccogliere informazioni dei fatti da fornire al pubblico: analizziamo quel testo, le frasi, il contenuto, ecc. e lo leggiamo in ambito partecipativo. Quella è la partecipazione - vera comunicazione - con informazioni fornite anche da chi magari ha avuto esperienze dirette (di ciò di cui si parla).

Buona lettura, e, spero, buona condivisione.
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Gli indiani adulti cercavano di evitare i conflitti con i loro simili. L'atteggiamento tradizionale di dignità e riserbo degli indiani era in nettissimo contrasto con i modi chiassosi e litigiosi dei bianchi con cui entrarono in contatto, e sembra che fosse il frutto di un lungo addestramento che cominciava con l'indulgenza dimostrata dai genitori indiani verso i figli.

John Heckewelder, missionario moravo del 1700, spiegò il comportamento degli indiani Delaware in questo modo: «I genitori preferiscono rimediare al danno piuttosto che punire i figli, perchè pensano che i figli potranno ricordarsi della punizione e usarla contro di loro vendicandosi una volta raggiunta la maturità».

Heckewelder fece osservare che i genitori indiani non cercavano di imporre la propria autorità con metodi duri e coercitivi e che«non erano mai usate né la frusta, né le punizioni, né le minacce per far rispettare gli ordini o per obbligare all'obbedienza».

L'antropologo Anthony Wallace ha notato che con una simile educazione era improbabile che gli indiani si lasciassero guidare dalla «coscienza punitiva necessaria nella società europea». La cooperazione sociale era il frutto di atteggiamenti ed azioni che evitavano accortamente di suscitare antagonismi.

Il concetto di un dio irato che puniva i malvagi non aveva molto significato per un indiano Delaware, cresciuto senza ricevere alcuna punizione per le sue mancanze: il suo dio era invece il Grande spirito che reggeva l'ordine naturale.

Individualmente l'indiano Delaware poteva avere un custode personale, di solito uno spirito animale che lo proteggeva e che si rivelava nei sogni o nelle visioni.

Un'esperienza comune ai bambini di molte tribù era la «ricerca della visione»: alle soglie della pubertà, il ragazzo si isolava nei boschi o su una montagna per entrare in comunione con gli Spiriti, aspettare la sua visione, riflettere sui suoi sogni e forse anche per mortificarsi con la speranza di entrare in rapporto con il soprannaturale, oppure soltanto di «trovare se stesso».

Questa esperienza di maturazione, fondata sulla ricerca individuale piuttosto che sugli insegnamenti della comunità o sull'obbedienza imposta, serviva a rinforzare lo spirito di libertà ed indipendenza così spesso notato da osservatori europei tra gli indiani delle foreste dell'est, spirito che veniva inculcato dagli atteggiamenti permissivi ed indulgenti assunti dai genitori nell'educazione dei figli.

Wallace ha scritto che tra i Seneca i bambini «non vivevano tanto in un mondo infantile, quanto piuttosto crescevano liberamente negli interstizi della cultura adulta».
I bambini imitavano il comportamento degli adulti, come ad esempio le attività di caccia, e i genitori li osservavano con indulgenza e sostenevano in silenzio i progressi dei figli. Il comportamento degli Irochesi non era caratterizzato, al contrario di quello dei bianchi, da punizioni casuali e severe, da violenti scatti di ira oppure da effusioni di affetto. Wallace ha fatto notare che questa educazione produceva «una precoce fiducia in se stessi ed un senso di piacere di fronte alle proprie responsabilità, al prezzo forse di continue difficoltà nell'affrontare il senso di dipendenza».
La caratteristica dell'indiano «incontaminato» notata da molti studiosi era la fedeltà alla parola data; spesso la parola data all'uomo bianco era mantenuta anche se danneggiava gli altri fratelli indiani.

Numerosi esempi indicano che l'indiano aveva maggior conto per l'onore individuale che per l'affinità razziale. John Heckewelder notò la frequenza con cui i bianchi venivano avvertiti di un attacco imminente dai loro amici indiani. Heckewelder non era a conoscenza di nessun caso in cui questa fiducia fosse stata tradita: «All'orecchio dell'indiano la parola "amico" non ha lo stesso significato vago e quasi indefinito che ha per noi; non è un'espressione complimentosa ed esteriore, ma comporta la volontà precisa di aiutare in tutte le occasioni la persona indicata con quell'appellativo, e rappresenta una minaccia per chi molesti quella persona [...] ».

Heckewelder nega l'insinuazione che la amicizia con l'indiano si dovesse acquistare con i regali e che solo i regali la tenessero in vita. Egli ebbe modo di notare direttamente che il fatto essenziale era che chiunque volesse ottenere l'amicizia di un indiano doveva trattarlo con «assoluta parità»: se gli indiani non dimenticavano i veri amici, nemmeno perdonavano il disprezzo.

I primi esploratori affermarono spesso che gli indiani non possedevano né religione né leggi. La mancanza di leggi scritte e la mancanza degli attributi esteriori propri delle istituzioni religiose e giuridiche europee contribuirono a creare negli osservatori europei l'impressione di avere di fronte selvaggi che non capivano le idee di legge, giustizia e gli altri controlli istituzionali noti agli europei. Naturalmente era una impressione sbagliata. Così come avevano una vita religiosa complessa, tutti i gruppi indiani avevano sistemi giuridici che mostrano una grande varietà e complessità, ed è irrilevante che questi sistemi non fossero stati messi per iscritto. La tradizione e l'educazione ricevuta insegnavano all'indiano che cosa ci si aspettava da lui, e l'indiano ricordava, molto meglio degli europei, i termini dei trattati che firmava con i bianchi.

«La generosità indiana messa in risalto dalla maggior parte degli studiosi va vista alla luce della sua utilità funzionale oltre che alla luce di un concetto astratto di giustizia. Presso popolazioni la cui sopravvivenza dipende dalla caccia, la ripartizione dei beni costituisce una necessità vitale. A causa delle incertezze sulla riuscita della caccia, sulle dimensioni della preda, e a causa delle difficoltà nel conservare la carne, nelle società di cacciatori i beni si dividevano, di norma, con liberalità e generosità. Questa etica era radicata nella società e soltanto pochi cercavano di ignorarla, anche se esistono alcuni esempi, come il caso degli eschimesiCopper: quando potevano le donne nascondevano il cibo, soprattutto d'inverno quando non cucinavano all'aperto.

Nel sottolineare la generosità degli indiani, non si deve ignorare l'esistenza dell'invidia e dell'avidità: essere generosi significava aspettarsi di ricevere pari generosità al momento del bisogno. Dagli studi di alcune comunità indiane risulta che esistevano antagonismi e rancori alimentati dalla convinzione che il rapporto di generosità reciproca non fosse stato del tutto rispettato.
Tale inadempienza finiva per portare ad un nuovo allineamento dei gruppi sociali all'interno della comunità che prendeva delle misure contro chi non si conformava, arrivando spesso ad emarginarlo.

Le remunerazioni psicologiche accumulate dal cacciatore fortunato lo compensavano di solito del senso di privazione che avrebbe altrimenti provato di fronte all'obbligo di dividere la sua preda con chi aveva avuto minor fortuna o con i membri delle tribù più indigenti. Il grande cacciatore era tra le persone più ammirate ed onorate dalla comunità. La preda cacciata era «sua» in senso proprio perché le società indiane di solito non praticavano il comunismo; le regole sociali imponevano però al cacciatore di condividere la sua fortuna e la sua abilità con i membri meno fortunati e meno abili della comunità.

Il termine spregiativo «Indian giver», cioè colui che dà con una mano e prende con l'altra, getta luce sulla natura dello scambio tra gli indiani. In una società dove non esiste un'economia di mercato regolata da misurazioni monetarie, deve prevalere un più informale sistema di scambio di merci o di servizi in proporzioni all'incirca uguali. In mancanza di unità di misura precise, esiste una forma più vaga di equivalenza etica. Se alla mancanza di un'economia di mercato aggiungiamo la distanza che separa persone che non parlano la stessa lingua, risulta evidente la necessità di uno scambio «silenzioso» ma equivalente sia eticamente che economicamente.

Durante i primi contatti tra gli esploratori e gli indiani della costa, quando tutti temevano di venire imbrogliati, accadeva spesso che ognuna delle due parti lasciasse una quantità di beni equivalenti che l'altra parte avrebbe preso successivamente. Questi primi scambi silenziosi, fatti a distanza, costituiscono il modello meglio adatto a chiarire la generosità «utilitaristica» degli indiani. Si da liberamente aspettandosi però di ricevere una quantità equivalente che, una volta ricevuta, viene valutata sulla base di quanto si è dato in origine. 

Se ne consideriamo il valore psicologico, a prescindere da quello monetario, lo scambio è soddisfacente. Il senso di soddisfazione è dovuto non soltanto alla restituzione del valore economico (che è forse l'elemento meno importante) ma soprattutto alla risposta diplomatica ed umana.

L'atteggiamento degli indiani verso i beni materiali era tutt'uno con l'atteggiamento verso la terra (...)

Secondo l'interpretazione di Wallace, nell'irochese coraggioso, indipendente e sicuro di sé, si nascondeva un desiderio inconscio di essere accudito, di essere passivo. Questo desiderio trovava espressione nel rito irochese di «indovinare i sogni», durante il quale un individuo alludeva appena ai propri sogni durante una riunione, i cui componenti, da parte loro, cercavano di scoprire il significato dei sogni e di soddisfarne i desideri latenti. 

Wallace fa notare che la tendenza alla passività, che non era permessa apertamente, emergeva nei sogni che mantenevano un contenuto manifesto «attivo», ma venivano soddisfatti per mezzo di una ricezione passiva. Wallace mette in risalto che, proprio come un bambino, l'individuo che sognava poteva soltanto alludere ai propri desideri reali, che erano spesso di natura sessuale, finché qualcuno non indovinava quali fossero questi desideri che venivano poi soddisfatti dal consiglio riunito. In questo modo la società irochese socializzava il processo attraverso il quale l'individuo si confrontava con i suoi bisogni e le sue paure più riposte, e creava un rimedio efficace contro la disorganizzazione individuale e sociale.

In modo simile le spinte e le paure inconsce dell'irochese dal piglio sicuro e dall'aspetto taciturno trovavano sfogo nei rituali dellaSocietà delle facce, i cui membri, nascosti dietro le maschere contorte di figure mitiche, potevano manifestare atteggiamenti infantili e proibiti in altre occasioni e, cosi facendo, curare le malattie, forse di natura psicosomatica, e allontanare la stregoneria.Quando indossava quella maschera, l'irochese poteva agire come non gli era permesso fare nella vita di tutti i giorni.*

Con una saggezza inconscia, ha fatto notare Anthony Wallace, «la Società delle facce aveva trovato il modo di dare sfogo «alla rabbia e alla paura, alla libidine e all'odio, all'ambizione senza limiti ed alla abietta passività, alla fredda crudeltà ed al nobile altruismo» senza causare troppe paure nel paziente. Sotto la copertura delle Facce finte gli irochesi potevano indulgere nel loro desiderio di essere passivi, «di essere bambini irresponsabili, esigenti e capricciosi, e di competere con lo stesso Creatore […]»

Wallace è arrivato alla conclusione che gli Irochesi avevano raggiunto intuitivamente un alto grado di progresso psicologico, arrivando a riconoscere le parti consce ed inconsce della mente. Conoscevano la grande forza dei desideri inconsci, erano consapevoli che la frustrazione dì questi desideri poteva causare malattie mentali e fisiche (psicosomatiche). Avevano capito che questi desideri venivano espressi in forma simbolica nei sogni e che da solo l'individuo non riusciva sempre ad interpretare adeguatamente questi sogni. Avevano notato la distinzione tra il contenuto manifesto e quello latente dei sogni e per scoprire il significato nascosto impiegavano una tecnica che ricorda quella delle libere associazioni. Sapevano anche che il modo migliore per dare sollievo ai disturbi psichici e psicosomatici era di soddisfare i desideri repressi, direttamente oppure in maniera simbolica.Sarebbe giusto affermare che gli Irochesi e le altre culture indiane del 16 e 17 secolo avevano una maggiore comprensione della psicodinamica di quanto non avessero gli illuminati europei dell'epoca.

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lunedì 4 gennaio 2016

la società Aquafresh (GlaxoSmithKline) 800-897-7535 www.aquafresh.com/ smettere di vendere i prodotti dopo l'esperimento animale !!



COMINCIARE A BOICOTTARE TUTTI I PRODOTTI CHE FANNO VIVISEZIONE E TUTTI I PRODOTTI CHE TORTURANO UCCIDONO ANIMALI

COME SAPPIAMO TUTTI O QUASI TUTTA LA CONCLUSIONE DEL PIU 'PARTE DEI MEDIA IN MEDICO Luminary d'accordo per dire che uso di animali per la ricerca in generale non è semplicemente un SENSO. Molti altri mezzi CI POTREBBERO ESSERE E ALTRI SVILUPPATO ma sarà solo non riposare sugli BLOCCO SU QUESTO CODARDIA CHE UOMINI USATI PER ANIMALI PER LORO ESSERI benessere personale. UN MEZZO PER CHE QUESTO CAMBIAMENTO E INNALZAMENTO OPINIONI PUBBLICHE QUANDO USARLO ANCORA AZIENDE, DOLORE, torture, omicidi ad essere vivi equipaggiare con SENSIBILITÀ PER AVERE UNA VITA DI migliori qualità.Come lo conosciamo tutti o quasi tutti, CONCLUSIONE DI PIU 'PARTE DELLA il massimo esperto (HEAD) in ambienti medici ACCETTA DI DIRE CHE L'USO DI ANIMALI PER LA RICERCA (RICERCA) è generalmente SEMPLICEMENTE UN NON SENSO (DIREZIONE).Molti altri modi esistono e altri potrebbero essere sviluppati, ma non facciamo IT, rimaniamo BLOCCARE SU QUESTO CODARDIA CHE NOI GLI UOMINI applicati agli animali per le loro buone ESSERI PERSONALE.
Uno dei modi in modo che cambi e per rendere PARERI SENSIBILI pubblica quando alle società (società), che usano ancora, la sofferenza, le torture, l'assassinio di animali per dotare alla sensibilità di avere migliore QUALITÀ DELLA VITA.
PER QUESTO !!!! società a responsabilità limitata
Modo che la società !!!!
Aquafresh (GlaxoSmithKline) 800-897-7535 www.aquafresh.com/
Arrestare tutti i ESPERIMENTI SUGLI ANIMALI !!!!
FERMARE GLI ESPERIMENTI SUGLI ANIMALI TUTTO !!!!
SITO LINK che fanno riferimento alla LISTA DELLE IMPRESE ma pratico sperimentazione animale
LINK DEL SITO che fa riferimento al elenco delle imprese (società), CHE PRATICA ANCORA LA SPERIMENTAZIONE ANIMALE
LETTERA A
Aquafresh (GlaxoSmithKline) 800-897-7535 www.aquafresh.com/
la società Aquafresh (GlaxoSmithKline) 800-897-7535 www.aquafresh.com/smettere di vendere i prodotti dopo l'esperimento animale !! 



souto francisco ha lanciato questa petizione con solo una firma e allora ci sono 19.219 sostenitori. Lancia la tua propria petizione per creare il cambiamento cui ti preoccupi.

sabato 2 gennaio 2016

L’AVVERTIMENTO DEI DELFINI…ULTIMO MESSAGGIO


Monique Mathieu

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Avvertimento dei delfini
Quale sarà il futuro del mare, quello dei grandi cetacei e dei pesci che lo abitano?
«Il futuro del Mare sarà identico a quello della Terra. Ci saranno immense trasformazioni!
Vi potete già rendere conto che molte specie marine spariscono; spariscono fisicamente, ma la loro coscienza, sia che si tratti di un’anima di gruppo o di una coscienza individuale, si ritrova su delle sfere molto più adatte perché esse hanno terminato il loro ciclo di vita su questo mondo.
Logicamente, il mare ha un’immensa importanza per la vita!”
Quello che mi rattrista, è che ora sento la sua sofferenza, la sua ribellione e quella degli abitanti dell’oceano come quella dell’entità «acqua».
Sono diretta verso qualcosa che mi da un po’ fastidio. Sento innanzitutto l’acqua che scorre su di me e mi spinge con grande velocità. Sono in contatto non solo con l’elemento acqua e con la sua vibrazione, ma anche con il popolo degli oceani. Faccio fatica a respirare. Devo mantenere la calma perché il mio corpo non rischia nulla. Mi sono persa in questo vasto oceano.
Ora vedo dei delfini che si dirigono verso di me. Mi dicono:
«Vorremmo che tu dicessi questo ai tuoi fratelli: perché non prendete consapevolezza di ciò che siamo? Perché tanta crudeltà verso di noi? Noi siamo veramente i vostri fratelli! In tempi molto antichi, comunicavamo telepaticamente con gli uomini. Perché non lo capite? Perché tanto inquinamento, tanti rifiuti? Perché non rispettate il nostro habitat? Perché siete così ignari della vita? A volte non c’è abbastanza ossigeno nell’acqua! Noi soffriamo, moriremo lentamente a causa della vostra insensibilità e della vostra incoerenza!
Gli esseri umani non sono tutti così! Avremmo potuto aiutarli moltissimo! Quello che non capiscono, è che distruggendo noi, distruggono loro stessi, perché negli oceani hanno tutto per vivere. Possono pescare, ma in modo rispettoso. C’è anche molto di più che nutrirsi di pesca o mangiare i nostri fratelli! Negli oceani e nei mari, si trovano delle alghe e molte cose che non sono ancora state scoperte.
Non siamo i soli a soffrire! Molte delle nostre specie e altre ancora soffrono! Non c’è solamente l’inquinamento che si vede a distruggerci, c’è tutto l’inquinamento chimico, un inquinamento invisibile ai vostri occhi ma reale! In certe parti del mondo, c’è anche un inquinamento radioattivo. Tutto questo inquinamento è la conseguenza dei vostri errori, della vostra ignoranza e della vostra presunzione; avete l’impressione di essere i padroni, ma non li siete!
Se domani gli oceani si arrabbiassero davvero, avrebbero la capacità di ricoprire il vostro habitat e le terre. Per il momento noi, mammiferi marini e quelli che chiamate pesci, calmiamo, con la nostra presenza, la furia degli oceani perché hanno bisogno di noi; finché esisteremo essi non ricopriranno le terre!
Vi mettiamo in guardia! Voi non rispettate il vostro ambiente terrestre e gli oceani! Avete bisogno dell’acqua che è necessaria alla vostra vita e non ve ne rendete conto! Sulla Terra distruggete, negli oceani, inquinate! Quando vi renderete conto dei vostri errori? Quando sarà troppo tardi?»
Scendo più profondamente nell’acqua, sento qualcosa di molto freddo e di molto scuro. Dei grossi pesci dei quali non conosco la specie mi conducono in acque ancora più profonde. É come se mi spingessero, ed è molto sgradevole perché ho ancora più freddo. Mi dicono:
«Ti mostreremo dell’altro! Ti faremo vedere il modo in cui Madre Terra e gli oceani stanno reagendo.»
Faccio fatica a respirare, sento sempre di più quest’acqua che mi penetra! Mi conducono verso alcune faglie dalle quali vedo uscire molto fuoco. Mi dicono:
«Guarda! La Terra lavora insieme all’oceano!»
Adesso vedo delle faglie in cui si trovano dei vulcani. Mi dicono:
«Quello che vedi è la valvola di sicurezza della Terra; l’Oceano accetta totalmente tutta questa lava, tutto questo fuoco, perché c’è unità tra fuoco e acqua mentre, sulla vostra terra, sono incompatibili. Il mare e gli oceani hanno bisogno di una certa energia del fuoco, non per sopravvivere ma per avere un’altra forza. L’Oceano si nutre della Terra, si nutre del Fuoco, ha bisogno del loro Amore.»
Adesso risalgo come un tappo di champagne, con notevole velocità. Ritrovo tre delfini che mi aspettavano. Li trovo assolutamente meravigliosi. Si strofinano contro di me e questo mi fa piacere. Mi dicono:
«Ascolta, ascolta l’oceano! Ascolta il suo sussurro! Ascolta ciò che ha da dirti!»
Sento come un suono ovattato, un suono che mi pervade, e l’oceano mi dice:
«Io amo tutti gli esseri viventi dentro di me; fanno parte di me ed io faccio parte dell’acqua, ma amo anche accarezzare la Terra quando infrango le mie onde sul suo suolo! Amo gli uomini quando si bagnano nella mia acqua, li capisco e tuttavia, nella loro grande ignoranza, non sanno il male che mi fanno! Essi hanno l’impressione che sono talmente immenso che possono gettare tutto ciò che la loro civiltà produce, che possono scaricare i loro rifiuti e tutto ciò che vogliono; in definitiva, non sono così immenso come credono! Naturalmente, a livello umano, sembro immenso!
Figli della Terra, ho bisogno anche del vostro Amore per placare la mia furia, e quando soffro troppo, quando coloro che vivono all’interno di me muoiono, provo una sorta di immensa rabbia che viene frenata da quelli che chiamate pesci. Quindi, affinché io non sia troppo arrabbiato quando soffro per tutto ciò che riversate in me, compensate con l’Amore che mi offrite! Naturalmente, questo non eliminerà l’inquinamento, ma mi calmerà. Tutto ciò che vive su questo mondo e anche molto oltre ha bisogno d’Amore.
Vi avverto! Se non reagite in modo diverso, se continuate a distruggere la vita con le vostre pesche intensive, se continuate a non rispettare ciò che sono, provocherò molti danni sulla Terra! Non solo molte vite saranno distrutte, ma ne sarete in qualche modo responsabili!
Sento ancora questo rumore sordo. Sento molte onde; esse mi accarezzano, mi spostano, ma i tre delfini mi proteggono perché avvertono che non sono a mio agio nell’acqua. Mi dicono:
«Ora ti riaccompagneremo sulla tua terra! Devi dire ancora ai tuoi fratelli umani che noi delfini, le grandi balene e tutti i mammiferi marini, possiamo comunicare telepaticamente con gli uomini, e li potremmo aiutare notevolmente se fossero consapevoli di ciò che noi siamo!»
Sento ancora l’emozione di questi delfini e il mio cuore piange un po’. Mi dicono:
«Ci sono alcuni paesi dell’Asia dove gli uomini massacrano i nostri fratelli. L’Oceano inghiottirà alcune parti delle loro isole poiché non hanno alcun rispetto per il mondo marino. Per ucciderci, ci hanno imprigionati nelle insenature, senza considerare ciò che siamo, e tutto il popolo dei delfini ha sentito questa sofferenza.
Vorrei gridare agli uomini: fermatevi! Smettete di massacrarci per nulla! Smettete di ucciderci per prendere alcune parti di noi come fate con gli squali! Smettete di uccidere! Non vi rendete conto di cosa significa uccidere migliaia di specie differenti per prelevare alcune parti di loro! Che ignoranza! Che crudeltà! Che incoscienza! Fermatevi! Fermate questo massacro che non serve a niente, perché quando non esisteremo più, quando i mari e gli oceani saranno vuoti, non ci sarà più nessuno sulla Terra!
Tuttavia, ciò che la mia coscienza legge in quella dell’entità umana con la quale comunico è una grande speranza per il popolo del mare, una grande speranza che verrà dalla presa di coscienza degli uomini, una grande speranza che verrà dal risveglio degli uomini e dell’Amore che crescerà nel loro cuore.
Abbiamo letto questo nella coscienza di colei che si esprime e ne sentiamo la felicità, quindi continuate ad aiutarci!
Vorrei dire che la telepatia funziona, anche se non siamo vicini a voi fisicamente; la telepatia attraversa tutto, è un’energia che non ha limiti e che attraversa la materia! Io che vi parlo e i miei fratelli comunicheremo questa informazione al mondo marino.
Sono felice, siamo felici di aver potuto leggere il futuro dell’umanità, quello del nostro popolo e quello di questo mondo nella coscienza di colei che si esprime! Allora grazie a lei, grazie a voi!»
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